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Teen Spirit

Creato il 28 ottobre 2012 da Laprugna @laprugna
Image and video hosting by TinyPic Noi esseri umani siamo decisamente tanto patetici, ma proprio tantissimo. Lo so, esordisco sempre con considerazioni molto autobiografiche, sarà che rifletto molto sulla mia misera condizione di essere umano, sarà che l'altro giorno ho passato 75 terrificanti minuti guardando questo, ma la mia coscienza ha capito molte cose. Dopo l'ennesima guida l'altro giorno (per la cronaca: HO LA PATENTE, temete nemici dell'erede) mi son piazzata un po' sul divano e ho fatto un po' di zapping tra i canali di cinema di Sky e avendo già visto tutta la programmazione, mi son fermata sulla suddetta perla, l'ennesima commedia del menga su un'adolescente sfigata, emarginata, a cui piace il figo della scuola (puntualmente ritardato mentale o giocatore di qualcosaball o entrambe le cose), che è in lotta con la Barbie, e che vuole diventare reginetta della scuola. La tipa poi diventerà superficiale per 10 minuti, sarà eletta reginetta, si renderà conto che non ne vale la pena e inspiegabilmente dopo 5 minuti è a limonare o con un perfetto sconosciuto finto nerd e altamente figo o, a volte, con il suo migliore amico sfigato. Dicevo tra me e me: "ma questi son cretini, son cose che non esistono"... SBAGLIATO. Ok, qua in Terronia nelle scuole non ci sono queste perverse gerarchie, non ci sono neppure gli armadietti e la mensa (e tra un po' non ci son le scuole, ma tralasciamo) ma alcune cose le ritroviamo anche qui, e non parlo di reginette o di balli, ma della demenza che ci pervade per tutta la nostra permanenza al liceo. Premetto che io non ero né emarginata né tra le strafigone della scuola, diciamo che il mio motto era "fottesega del mondo", però, nonostante tutto, ero cretina come tutti gli altri. Non ero, e probabilmente non lo son mai stata per via del mio carattere, superficiale, attaccata alle ultime novità del mondo dei merdality e quelle cose, ma ero davvero davvero stupida. Nella mia carriera scolastica mi son comportata come queste cretine dei film che per un ragazzo, che il più delle volte era un decerebrato, faceva metri di corridoi della scuola, andava ad ascoltare gruppi cover discutibili, usava msn messenger come principale mezzo di comunicazione e tante cagate simili. Prenderò in esame due dei miei "crush" da adolescente: K. e V.
K era (cioè, è, visto che ancora è vivo) il tipico wannabe rocker che in realtà ascolta solo Sum41  e Blink182 e che come consigli musicali dice di cominciare a scoprire i Blink da questa, sì, insomma avete capito. Si presentava sempre con le vans, un etto di brufoli per ogni centimentro della sua faccia e non si faceva chiamare con il suo nome, giusto per farvi rendere conto per chi ho pianto e per chi ho sofferto tra i 14 e i 15 anni. Lammmerda. Prima di K però ero follemente rincoglionita per V, l'emblema della cafonaggine calabriforniese. Chiariamo, è un figo, lo è ancora oggi che non m'interessa più, però benedetto Zeus, quanto era stupido? Per almeno 3 anni della mia esistenza son stata dietro a questo personaggio che come punti fissi nella propria vita aveva il calcio, il calcio e LIGABUE, insomma, la morte. Anche per lui ho versato svariate lacrime di disperazione, forse più per il fatto che già non mi capacitavo del fatto che mi piacesse un elemento del genere. La collezione dei minchioni per cui avevo perso (ma poi prontamente recuperato) il neurone è ben popolata da idioti di questa portata, anzi, c'è pure di peggio, ma per non urtare la vostra sensibilità (e non ledere ulteriormente la mia precaria dignità) non mi dilungherò oltre, vi basti sapere che fino a 17 anni son stata così scema da disperarmi come una scema per esseri umani di questo calibro. Allo stato attuale, nonostante io sia ancora portatrice sana di demenza, sono entrata in una strana dimensione in cui qualunque essere umano di età liceale si disperi per uno pseudo-innamoramento è un coglione e non capisce nulla. Adesso tutti questi struggimenti mi sembrano allucinanti e non capisco neanche come io abbia perso la bussola per cose del genere. Ho fatto cagare a scuola in certi periodi, mi ritenevo quasi depressa, e mi uccidevo i timpani con musica di Avril Lavigne... Cioè, ci rendiamo conto? Non è che toccavo il fondo, io il fondo l'avevo creato. Al giorno d'oggi, non essendo diventata frigida o indifferente alle emozioni, vengo ancora colpita alla testa dalle infatuazioni, da "crush" un po' più maturi, ma la mia reazione è diversa. Sarà che son cresciuta, sarà che son cambiata, sarà che ho capito che la sofferenza non è non essere cagati quando si esce con il nuovo taglio di capelli da un calabriforniese cafone e cerebroleso di quelli che mi facevo piacere, ma oggi vivo serenamente il fatto di essere cagata solo da stalker o da persone che mi piacerebbero quasi quanto un tatuaggio di Gigi D'Alessio. Adesso non dico che rinnego tutto (si sa, I REGRET NOTHING) o che mi interesso solo a intellettuali, ma diciamo che scelgo con cura con chi perdere tempo e mi faccio molte meno paranoie, insomma, ho imparato a vivere dignitosamente. Sotto questo punto di vista eh, non ci gasiamo.

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