Ieri la ‘povna ha passato l’intera giornata scrivendo (una scheda, a uso dei Pesci, sul genere lettera, e un manualetto di analisi del testo filmico da propinare ai Merry Men). E – per quanto il risultato l’abbia lasciata estremamente soddisfatta – ogni tanto la rottura di palle ha fatto capolino tra le pagine, tippettando la tastiera.
Per fortuna, a tenerla di buon umore ci ha pensato la Testarda, che ha scandito il suo pomeriggio di lavoro con puntuali sms, parlando di libri, lettura e varia (bizzarra) amenità.
“Prof., il libro che mi ha prestato crea un’elevata dipendenza” – ha cominciato, dal treno del ritorno.
“Lo so! La sera che l’ho finito ci ho schiacciato le 3 di notte!”, ha ribattuto la ‘povna, aggiungendoci una faccetta sorridente.
“Non riesco a staccarmi” – ribadisce la sua alunna dopo un paio di ore di pausa – “non so che cosa fare”.
“Coraggio… Ci sono passata anche io” – digita paziente la ‘povna, e riprende a lavorare.
E poi – mentre riflette sull’opportunità di spostare la conversazione su una più distesa piattaforma telematica – arriva, fulminante, l’ultimo inaspettato messaggio:
“Prof. si va a giocare al nuovo telequiz televisivo tanto di moda, ultimamente? Dice mamma che saremmo una coppia formidabile, e insieme ci vedrebbe bene”.
E la ‘povna resta lì, un po’ divertita e un po’ interdetta. Incagliata nel telefono, la tentazione di rispondere, ridendo: “Ma sai che ha proprio ragione, la tua mamma? Che dici, ci proviamo?”.