Tralasciando la pietà che quest’ultima ondata di intercettazioni mi fa provare per quell’uomo e per la sua compagnia, tralasciando tutta la questione dell’uomo pubblico che abusa della sua posizione per dare sfogo ai suoi impulsi di settantacinquenne arrapato, tralasciando la questione della morale, delle donne, dei corpi, ne abbiamo già parlato abbastanza e ne sto scrivendo pure in un file.doc che ha come prima parola del titolo “capitolo”, altrimenti poi mi date della femminista. Tralasciando tutto questo ci sono un paio di cose a cui pensavo oggi e che più delle altre volte mi stanno rimbalzando nel cervello.
A sentire di Tarantini, che poi è quello che ora ci sta mettendo la faccia ma è solo l’ultimo di una lunga serie, mi fa molto schifo pensare a come questo giovane uomo pugliese, evidentemente senza né arte né parte se non quella di saper scegliere per bene le ragazze, possa aver pensato che l’unica via da intraprendere per poter svoltare la propria vita fosse quella di fare il mercante di corpi, sperando subito di fare il botto non con piccole cose ma con Finmeccanica e Protezione Civile. Avere le mani in pasta nelle stanze che contano e farlo aspirando a diventare come Briatore. In mezzo ci sono le ragazze che lui reputa più adatte, che presenta, che introduce come biglietto da visita e garanzia dei propri affari. Non sto qui a fare la tirata della gavetta, del sudore, che signora mia sì i tempi son cambiati, ma davvero sono cambiati al punto tale che questa è l’unica maniera per diventare qualcuno, seguendo la tua personalissima scala di valori che prevede che tu sia la matrona del bordello? E’ chiaro a tutti che non stiamo parlando più solo di uno che si fa chiamare Giampi?
La seconda cosa a cui penso riguarda me, invece. Sono un po’ stanca di leggere intercettazioni, di ascoltarle recitate da attori che si fanno prendere un po’ la mano, e non perché ancora una volta signora mia c’è la crisi, qui stiamo fallendo e questi parlano di patonza, no è molto più banalmente un fatto di egoismo: sono stanca perché, contro la mia volontà, mi sento una voyerur ma non alla maniera in cui Feltri intende cioè il mettermi a spiare dal buco della serratura i fatti di una persona, no, mi sento solo invasa e e schiaffeggiata da questi racconti. E no, non mi farete cadere nella trappola dell’ “allora non se ne parli, sono fatti suoi”. No. L’ho detto e lo ripeto non stiamo parlando del settantacinquenne che va a prostitute nelle strade buie vicino al mare, è il presidente del consiglio che tra un appuntamento e un altro da fissare cerca pure l’imitatore di Sarkozy, fa commenti sulla Merkel, e che per sdebitasi con e delle otto ragazze fuori dalla sua porta garantisce protezione, incarichi e collaborazioni.
A sentire certi scambi mal recitati, mi viene da stringere le gambe in automatico, ma mi direte che sono una femmina femminista e la butterete subito in caciara.
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