Magazine Diario personale
Benché due ragazzi avessero immaginato un presente diverso adesso passeggiano lungo il parco con l’aria frizzante il cielo azzurrino e le prime foglie rosse. Osano poche parole. Un tempo erano bambini, lo erano davvero.senza troppo sangue parlavano lui si avvolgeva tempestivamente nella sciarpa di chachemire e Lei si guardava il bianco sotto le unghie. poco tempo era passato dall’ultimo treno preso e i puntini visti dal bojng 7347.i passi nella strada sgranocchiavano come i grissini.“Non c'ho molto tempo però “mormorava Amedeoil freddo punge appena e il sole si dipana.Alina : “ ieri suonavo il piano nella sala blu”.Lo scoiattolo si arrampica sul platano.Amedeo : “sei una schifosa hipster autogena” Alina sorride appena pian piano si porta le mani ai capelli, e fissa la spilla bianca sul mongomery verde.
Amedeo: gli Artic Monkeys cazzo, io li odio!
Alina arrossisce tenuamente,:era una musica solo allegra, se consideri i momenti della vita non hanno niente così male.
A quell’ora nel parco penetrava una luce tenue.
Ho abbastanza lucidità per essere fuori dal testo squittiva lo scoiattolo con la coda fumé.
Due anziani stavano come statue leggendo la stampa.
Ci fanno la radiocronaca deus.
Amedeo si ferma per allacciarsi una stringa delle clark sempre troppo morbide per qualsiasi stagione.
Alina: guarda c’è l’amica di Pietro, la proprio la che corre.
l’estetica del tempo traspare dalle dipendenze.
Amedeo e Alina siedono nella sala da thè del parco, a quell’ora è così deserta che solo le ombre, e l’insolito scrosciare del fiume rubano l’attenzione ai camerieri.
I colori sono tenui e i ragazzi si nutrono dell’azzurro carta da zucchero della carta da parati. Trovano affascinante il colore delle sedie salmone e i tavoli bianchi abbinati al involucro delle zollette da zucchero zafferano.
Amedeo: mi sono liberato ora, che fatica parlare con le persone.
com’è andata con la ragazza? raggiunto qualche posizione?
Alina: sei riuscito ad ordinare?
Amedeo: dovrebbero arrivare con la sacher e il thè bianco.
La ragazza rovista nella borsa di cuoio, estrae un ciondolo d’oro.
Alina: mi ha chiesto di quantificare le cose che ci servono, gli oggetti di scena.
Amedeo:ma no,non lo sapremo mai, tu che le hai detto?
Il cameriere indiano vestito con un una giacca bianca e un turbante sik rosso depone delicatamente la teiera e le tazze.
Alina: e i dolci?
il sik-cameriere si dirige altezzoso verso l’altra sala, i passi risuonano delicatamente nel pavimento in acero.
Amedeo: che le hai detto?
Alina: Niente le ho detto che anche se c’era il sole, e nonostante fosse sabato mattina, era tempo di indossare una giacca. Non da cardigan speravo che il bel tempo durasse tutto il weekend.
Amedeo scarta la zolletta, versa il te, spezza la zolletta con il cucchiaino. ma insomma cosa le hai detto?
Alina: Le ho detto che non è un corto, ma nemmeno un lungo deve fidarsi della nostra pellicola.
Amedeo: io nemmeno ci ho pensato a ciò che ci serve,ma sarò il primo a preoccuparmene seriamente quando ne avrò l'occasione. Niente di che in quale senso (ma vedi che le persone poi si fanno coinvolgere anche un po' per noia personale, non è che abbiano grandi attitudini o competenze da prestarci.
Alina sorride e soffia sulla tazza di thè.
Amedeo: mi son gonfiato, ho preso il tetano.
Noi non è che ci abbiamo un grande afflusso tecnico, per quel che dovremmo mettere. Ci serve un creativo intendo qualcuno che sappia prestarci le sue intuizioni, lucide, la sua energia, il suo buon gusto, ma soprattutto il suo carisma, potrebbe essere anche una persona morta o ideale ma meglio se realmente vivente o vissuta.
Alina prende un libro dalla sua borsa e legge: Nella campagna, la vecchia fattoria di Mato Rujo dimorava cieca, scolpita in nero contro la luce della sera. L'unica macchia nel profilo svuotato dalla pianura. I quattro uomini arrivarono su una vecchia Mercedes. La strada era scavata e secca – strada povera di campagna.
Amedeo immerge un quarto di zolletta nel thè.
Amedeo:in questi giorni sai che va abbastanza bene? Mi sto impegnando
poi, ma te lo dico sottovoce perchè non voglio illudermi ho conosciuto una ragazza, sabato.
Alina guarda i cigni galleggiare nel fiume. A Bristol?
Amedeo: si! ho dormito da lei poi è venuta da me, quando ti ho chiamata ero con lei. perciò stentavo a parlare.
Alina: l'avevo sentito. beve del thè
Amedeo: se va bene mi ci sposo
Alina: te la sposi come la dama con l’ermellino.
Amedeo: boh è a pelle, una sensazione che non provavo da tantissimo tempo,
è laureata in storia dell'arte, vive con un'amica, ha 26 anni mi sembra molto matura, si veste con colori chiari.
Alina: è più grande di noi.
Amedeo:si ha tre anni più di me! ho sbirciato l'armadio,ha un odore gradevole, parla bene, belle mani, oddio! Se non è un innamoramento questo!
Alina posa la tazza sul tavolo.
Lei risponde: lasciati respirare adesso per quello che sei, io invece è come se passassi troppo tempo con me e me... e come se camminassi con me e me.
amedeo spezza una fetta di torta
Amedeo: forse si,passi troppo tempo tra te, dovresti fidarti di più degli altri, credo.
Alina: io mi fido
Amedeo:a volte sento che ti manca invece,dovresti farti un’ amante,che ti levi da te,ti lavi da te, c'è solo Alina nella tua testa.
Alina:è male.
richiama con uno schiocco di dita il cameriere,
il cameriere accorre: desidera?
Alina: ci potrebbe portare dell’acqua?
c: si subito.
Amedeo versa l’acqua nei due bicchieri: in beute boccheggianti labbra abbottigliate bulbi orbi,lobi blandi brodi dal bollore orecchiabile, laboratorio dell'alambicco.
Alina: eh?
Amedeo:t'ho alliterato la B, acqua di cicuta,e la C. Crapanzano va al ristorante a mangiare, so che mangia solo pesce servito,da donne nude,donne nude bellissime.
Alina:potrebbe portarti male un mio sguardo mentale, non sei l’unico così.
lei mangia la torta e beve un altro bicchiere cala la sera.
Amedeo: l’unico cosa?
Alina: l’unico genio.
Amedeo:ah - lunge dall'esserlo la mia mediocrezza,vorrei fare una mostra con le tue foto, stavo pensando ad una collettiva con due conoscenti,dobbiamo vedere se riusciamo ad inserire le immagini, nel 'discorso' che stavamo facendo, cosa ne dici?
Alina: mi piacerebbe moltissimo credo, ma non so se sarò in grado.
Amedeo:io c'ho un rinforzo astrale in questo periodo,ho tante energie da spendere in questa roba.
Alina:ma dobbiamo velocizzare ora,cambia,cambia tutto,anzi,scrivi una storia su Klimt,una storia su una persona,è mettile un finale..
Amedeo:mm
Alina:scusa sto stravolgendo,però abbiamo la possibilità davvero di sapere cosa ,stiamo facendo,
Amedeo: con quali personaggi?
Alina:scrivi una storia su di noi,che stiamo facendo così,e i personaggi intanto vivono,la scriviamo entrambi,la scriviamo entrambi,e poi ce le scambiamo,una storia di stomaco,rude.
Amedeo: ho paura.
Alina: di cosa?
Amedeo: Ho paura di noi.
Irene Dorigotti
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