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Tema : Conosci i cardilli?

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Tema : Conosci i cardilli?Jacopo  camminava  per strada,  la teneva per mano, poco  convinto ma mosso  da una tenerezza estrema. Cassandra  si aggrappava a quella mano come colei che aveva ottenuto una preda  di una magra selvaggina. Le strade,  quell’alba  sembravano   sempre nuove e  tortuose avevano il potere di  cambiare ogni   vicolo una  città diversa un altro stato ma  lo stesso profumo.Colori ambrati, albe infocate, orizzonti incerti. Gli edifici si aprivano a  tratti per  proteggere con la  stessa  ombra. 
Jacopo tremava  freddo o piuttosto inadeguatezza. Si era promesso  di  tornare a casa  sempre con la stessa  ragazza e possibilmente alla stessa ora: né alba né giorno.Oggi  eccolo così come un cervo  spaventato, non aveva scelto si era lasciato scegliere.Cassandra i suoi occhi cattura timidezza sparsa.Le strade  adesso profumavano  di foresta  tropicale lei  aveva paura si sentiva protetta da lui.  Quel freddo di gennaio l’avvolgeva  con la sua inquietudine.Esodati nei viali d’inverno le betulle brillano.Cosa ne è della ferocia delle organizzazioni suburbane.Decidiamo di essere ancora una  volta Cardellini quando  non vogliamo essere cardini.lo volo.
Cassandra le stelle le conosceva bene; guardava in alto perché la strada di casa sua era sempre la stessa anche se non sembrava. Jacopo volevo ringraziarti della passeggiata all'ultimo sole di oggi. 
Riflettevo sulle tue parole terse. 
La città si deforma assume l’aspetto di mille paesaggi ora deserto prima steppa poi aurora boreale. 
Jacopo indugia l’unica cosa calda è la sua mano. Annusa i profumi, Cassandra non rientrava nelle sue collezioni Barbie. Profumava di pane ed erba. 
I narcisi fiorivano ancora una volta. 
Cassandra quanto manca? L’ombra adesso è dorata i ciottoli più sicuri. Avverte qualcosa sopra è sorprendente. Tienimi per mano tienimi stretta. Non voglio morire. Non trovo il senso. Si fermano un bacio, un unico respiro. Nevica. Tre occhi su di loro. Mani gelide. Le bocche chiedono indicazioni per il villaggio palestinese casa loro dicono hanno perso la strada. Cassandra con poche parole prende le chiavi e li invita a casa. La strada di certo non era quella più. loro fuori al freddo attrezzati da una coperta per una tempesta di sabbia. la kefia non capisce il freddo. Un tè per tutti loro pensano a noi. Jacopo porge il cucchiaio a quella strana famiglia. Loro stanchi dormono sul divano. Non ci sono parole preghiere di pensieri indecifrabili. Il nemico è la fuori. Sai come parlare? Sai qualcosa di quei passanti andranno all’inferno? Cassandra lo porta per mano sotto il piumone una biosfera. Meccanismi semplici e automatici si scontrano con meccanismi interrotti e poetici. Dinamiche. Le tazze sul comodino, la luce spenta. Una tua biosfera per raffinare le pause e affilare le opportunità.
Irene Dorigotti


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