Magazine Diario personale

Tema: ...e il piccolo è in giro per il mondo a costruire ponti

Da Svolgimento @svolgimento
SvolgimentoTema: ...e il piccolo è in giro per il mondo a costruire pontiPenso che mia madre alla nostra età c’avrebbe voluto “sistemati”, invece ultratrentenni siamo ancora in cerca di un lavoro vero e di una storia altrettanto seria. Io sono il mister di base in una scuola di calcio, dove a stento ci prendo le spese per pagarmi l’affitto, infatti è per mangiare che devo trovare un secondo impiego, mentre mio fratello, laureato, è stato assunto da una cooperativa comasca dove carica e scarica merci per la COOP, e certamente non per i suoi meriti universitari, ma per il semplice fatto che sa usare il muletto. Anche lui arranca con le spese: lo stipendio, misero, non glielo pagano regolarmente, credo un mese si e uno no. Va a finire che tutt’e due per sopravvivere, dobbiamo attingere dalla pensione di mia madre.Ho degli amici che sono andati via, alcuni sono fuggiti in Inghilterra, altri in Australia. Io sono evaso da casa di mia madre per evitare di fare il fannullone a vita, ma mi sono spostato di poco, e rischio di finire sotto i ponti come un barbone a chiedere l’elemosina.Certi giorni mi sembra che sia la soluzione migliore.Non riesco neanche a pensare di avere una storia seria, un amore per prima cosa ha bisogno di soldi: se comincia senza, non ha dove andare. Idem mio fratello.Mia madre ci incoraggia sempre ogni volta che ci sentiamo per telefono, ma dalla voce, lo capisco,  patisce i nostri fallimenti come suoi. Non le appartengono le nostre situazioni. Ha faticato tutta la vita per tirarci su onesti e di buona volontà, specie dopo la morte di mio padre. Noi due eravamo poco più che ragazzini.  E ce ne sono voluti buona volontà e sacrifici, da parte di tutti e tre, per laurearsi mio fratello, che studiava e lavorava contemporaneamente. Io di scuola ne ho sempre voluto poco. Ricordo una volta, quando mia madre venne a ritirare il pagellino, che in Tecnologia trovò un NC e mi chiese cosa significasse, ed io con molta disinvoltura le risposi: “Notevoli Capacità, mamma”. Ci credette. 
Mia mamma è così: si fida, e noi non potevamo tradirla. Però lei adesso si sente ingannata dalla sua stessa vita: a che cosa sono serviti tutti i suoi sacrifici se adesso non può dire alle amiche: “Il più grande è a capo dei geometri del comune del paese, e il piccolo è in giro per il mondo a costruire ponti”; a chi può sussurrare i suoi pensieri più reconditi: “Perché non vi siete impegnati di più? Perché i figli delle mie amiche, che valgono meno di voi, hanno posti di primo piano? Perché a settant’anni ancora non ho una nuora da criticare e nipoti da spupazzare? Perché non avete osato di più?” Talvolta ascolto chiaramente suoi pensieri dallo sguardo, quando la vado a trovare e mi sforzo di sorriderle. Vorrei risponderle: “Io andrei lontano, fuori dall’Italia a cercare lavoro ma come ti lascio, sola, a quest’età?”E allora penso che preferisco arrancare, sperare che lei viva ancora tanto, perché per diventare un barbone c’è sempre tempo. Lucia Immordino

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog