Magazine Diario personale
SvolgimentoSi andava a cagare sotto i fichi. I più comodi in quella continua emergenza. Speravamo solo di non essere colpiti proprio mentre si stava accovacciati. Ripetevamo spesso che quella era una guerra sporca, ma morire schiacciando la propria merda, no!Avevamo tutti ben chiaro cosa c'era da perdere, nessuno aveva idea di cosa avremmo avuto l'indomani. Già essere riusciti a cagare poteva essere annoverato tra i successi. Gli stomaci però erano pieni solo di paura. Potevamo stare giorni senza vedere del pane.Ci avessero catturato vivi potevamo almeno sperare di mangiare qualcosa. E in quel caso, si sorrideva, ascoltando Piero dire che sarebbe morto contento anche solo per aver riempito di merda le latrine dei fascisti.
Al buio ci facevamo compagnia cantando a bassa voce. Nascondendo con la mano anche il fuoco dei cerini, per le scarse sigarette.Sognando le nostre donne. E qualcuno di noi a sventolare la bandiera rossa nella piazza del paese. Bersagli incerti, orgogliosi e spaventati dei nostri stomaci vuoti.Gianluca MeisNon aveva una grande fantasia mio nonno nel raccontare la guerra. D'altra parte come poterne avere. Ma non dimenticherò mai i suoi racconti, anche se, spesso, pieni di merda.