Svolgimento
Il treno più lungo del mondo è una meraviglia. Collega la città di Palermo con la città di Milano, da stazione a stazione, per tutto l’anno. Milleduecento chilometri senza interruzioni. Chiunque risieda lungo la costa tirrenica, tra oleandri, palme nane, limoni, bufali, chiese, pinete, ulivi e lidi, chiunque può vederlo se ne ha voglia. Basta andare alla stazione. Il treno è lì, colosso di metallo, plastica, legno e vetro, sembra un serpentone adagiato al sole per assorbire energia prima di riprendere la caccia.Concepito nella seconda metà del secolo scorso da una coppia di ingegneri del Ministero dei Trasporti, per rafforzare il legame tra i due capoluoghi di regione, facilitare lo scambio culturale, abbattere se non eliminare i disagi di milioni di pendolari che si spostavano quotidianamente lungo l’asse sud/nord/sud del nostro paese. Dopo cinquanta anni e varie vicende più o meno stravaganti, resiste integro all’ingiuria del tempo e degli uomini. Un’opera faraonica.La cerimonia inaugurale fu organizzata con grande impiego di majorettes e bande musicali di tutta la penisola. Ogni stazione ebbe il suo momento di gloria, con autorità in alta uniforme e famiglie complete in abito da festa. Bancarelle di dolciumi e di giocattoli sui piazzali esterni, fumi di caldarroste e fuochi d’artificio. Tutta la nazione godette, dal nord al sud e viceversa, lungo la litoranea tirrenica. Si rilevarono soltanto alcuni accenni di malcontento intorno all’agro pontino e, in generale sulla costa laziale. Alcuni dimostranti, di sicuro strumentalizzati e fomentati da elementi dell’opposizione, protestavano con tutti i mezzi possibili e impossibili. Sostenevano che il treno avrebbe diviso irreparabilmente la capitale dalla sua propaggine balneare naturale. Niente di più falso, tanto che il polverone venne sedato in poche ore e i manifestanti riaccompagnati a casa uno per uno. Anche un bambino infatti poteva capire, senza studiarci sopra, che sarebbe bastato servirsi dei sottopassaggi. Ma questo ormai fa parte della storia. Il treno più lungo del mondo invece è una grande opera d’ingegno tuttora integra, concepita per essere ammirata da tutte le generazioni future.I vagoni del treno sono stati concepiti e realizzati con il massimo della cura, ponendo grande attenzione alle rifiniture. Simbolo di una coesione nazionale dalle radici antiche, il treno più lungo del mondo fa sfoggio delle migliori qualità estetiche tecniche artistiche delle maestranze italiane.Si susseguono per tutta la sua lunghezza vagoni splendidi allestiti a tema. Ogni regione è rappresentata, nei soggetti nelle decorazioni e nei materiali. I temi si alternano mettendo in mostra tradizioni, monumenti, giochi, arte, cucina, natura, caratteristici di ciascuna regione. Merita una particolare nota di merito il “Carrara”, interamente costruito in marmo bianco, con bassorilievi di Luigi Scanzani raffiguranti scene storiche di un pendolarismo ormai debellato. La carrozza “Chiavari” è di eleganza rara, con una struttura leggerissima di legno tornito e sedili in fibra di canna d’India intrecciata a mano, secondo la migliore tradizione della cittadina ligure. Meta di viaggiatori curiosi, rimane quel famoso vagone realizzato utilizzando esclusivamente tappi di sughero. Un omaggio alla produzione vitivinicola della nostra terra generosa, o anche, come qualcuno ha malignato, un escamotage imbarazzante per inserire la Sardegna, che era rimasta inspiegabilmente tagliata fuori dal progetto dell’intera opera. Lo stesso si dica per Venezia. Dopo mesi di discussioni ai vertici, fu approvata l’annessione di una carrozza spettacolare, tanto fragile quanto necessaria, tutta in vetro di Murano soffiato, con ruote di murrina. Nel corso degli anni, si aggiunsero agli altri il vagone di Salgemma, intagliato dagli esperti artigiani siciliani nel purissimo sale delle miniere dell’isola, un improbabile vagone di Sabbia dell’Adriatico, con problemi molto seri di tenuta e di forma, un altro costruito impilando in modo spericolato duecentotrentanove forme di formaggio grana, altri vagoni di giunchi intrecciati, di merletti lavorati al tombolo, di carte da gioco napoletane, di tubi innocenti zincati, di rucola e scaglie di grana. Infine, direttamente dalla capitale, un vagone monumentale con vetrate a piombo, tutto rivestito all’interno di mosaici simil-bizantini raffiguranti i dirigenti del Ministero disposti intorno al ministro pantocratore, di effetto sicuro anche se di gusto discutibile.Il treno più lungo del mondo è un record tutto italiano. Da oltre cinquanta anni, la gente fa la fila per vederlo, almeno una volta nella vita. È un fiore all’occhiello del nostro turismo, testimone silenzioso di un grande popolo e di un grande paese, che percorre imperturbabile tutta la nostra penisola. Venite a visitarlo.
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