Questa festa poteva servire a qualcosa. Lui non frequentava tanta gente, di solito, non andava alle feste. Questa era un’eccezione. Io scorrevo le dita tra la sua peluria ispida, piano, come una mamma. Godevo per il suo imbarazzo evidente e cominciavo ad avvertire il risvegliarsi del suo turgore. Però non riuscivo a reggere il suo sguardo. Non ce la facevo, mi metteva a disagio –il suo sguardo, non lui - e mi stavo cominciando ad innervosire. Io mi annoio spesso, disse lui, in mezzo alla conversazione, e mi sembrò una cosa maledettamente intelligente. Io mi annoio spesso, dissi io, tempo dopo, e mi sentii molto scema. Lui era un’Isola. E io quella sera, quando lo vidi, percepii netto il desiderio di approdare su quell’Isola e mettervi radici. Finirla con il mio Naufragio permanente. Ma lui era un’Isola che se ne stava sempre all’orizzonte, e io sulla mia zattera improvvisata vagavo ancora in alto mare.-Parliamo da due ore - mi disse a un tratto - ma mi sembra un Deja-Vu. -Cioè?-Qualcosa che ho già fatto.-O qualcosa che hai già letto.Provai definitivamente fastidio. Stavolta non per il suo sguardo, ma proprio per lui. L’Isola era perfino scomparsa dall’Orizzonte. Ora ero di nuovo sola, naufragata, mare infinito da tutti i lati. -Dovresti piantarla – gli sibilai - di leggere tutto ciò che è stato scritto. -E cosa dovrei fare nel tempo libero?-Immergerti nella vita vera.-C’è un libro che parla proprio di questo…. -Io odio le biblioteche, odio i libri e odio le scuole. Tendono a trasformare tutto quel cheriguarda la vita in qualcosa di leggermente diverso,“leggermente” quando tutto va bene.-E tu cosa vedi in me?-Beh, anche tu li odi. Per quello che ti hanno fatto.-E cioè?-Ti hanno trasformato in qualcosa di…-Orrendo?…-No, non proprio. In qualcosa di leggermente diverso, di leggermente…sbagliato. Tutto ciò che ti riguarda è un po’ una bugia…eccetto il tuo sorriso. Lì ci sei tu. Il tuo sorriso è la prova che sei ancora un essere umano. Il tuo sguardo, invece, è una trappola. Non riesco a sostenerlo troppo a lungo. È come ficcare la mano in un lavandino pieno d’acqua bollente per togliere il tappo.Nino Fricano
Questa festa poteva servire a qualcosa. Lui non frequentava tanta gente, di solito, non andava alle feste. Questa era un’eccezione. Io scorrevo le dita tra la sua peluria ispida, piano, come una mamma. Godevo per il suo imbarazzo evidente e cominciavo ad avvertire il risvegliarsi del suo turgore. Però non riuscivo a reggere il suo sguardo. Non ce la facevo, mi metteva a disagio –il suo sguardo, non lui - e mi stavo cominciando ad innervosire. Io mi annoio spesso, disse lui, in mezzo alla conversazione, e mi sembrò una cosa maledettamente intelligente. Io mi annoio spesso, dissi io, tempo dopo, e mi sentii molto scema. Lui era un’Isola. E io quella sera, quando lo vidi, percepii netto il desiderio di approdare su quell’Isola e mettervi radici. Finirla con il mio Naufragio permanente. Ma lui era un’Isola che se ne stava sempre all’orizzonte, e io sulla mia zattera improvvisata vagavo ancora in alto mare.-Parliamo da due ore - mi disse a un tratto - ma mi sembra un Deja-Vu. -Cioè?-Qualcosa che ho già fatto.-O qualcosa che hai già letto.Provai definitivamente fastidio. Stavolta non per il suo sguardo, ma proprio per lui. L’Isola era perfino scomparsa dall’Orizzonte. Ora ero di nuovo sola, naufragata, mare infinito da tutti i lati. -Dovresti piantarla – gli sibilai - di leggere tutto ciò che è stato scritto. -E cosa dovrei fare nel tempo libero?-Immergerti nella vita vera.-C’è un libro che parla proprio di questo…. -Io odio le biblioteche, odio i libri e odio le scuole. Tendono a trasformare tutto quel cheriguarda la vita in qualcosa di leggermente diverso,“leggermente” quando tutto va bene.-E tu cosa vedi in me?-Beh, anche tu li odi. Per quello che ti hanno fatto.-E cioè?-Ti hanno trasformato in qualcosa di…-Orrendo?…-No, non proprio. In qualcosa di leggermente diverso, di leggermente…sbagliato. Tutto ciò che ti riguarda è un po’ una bugia…eccetto il tuo sorriso. Lì ci sei tu. Il tuo sorriso è la prova che sei ancora un essere umano. Il tuo sguardo, invece, è una trappola. Non riesco a sostenerlo troppo a lungo. È come ficcare la mano in un lavandino pieno d’acqua bollente per togliere il tappo.Nino Fricano
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Quella storia del giornalismo in Sardegna
La testimonianza più forte è stata la sua. Ha raccontato di quando Nino Rovelli gli propose la guida della Nuova Sardegna dicendogli senza mezzi termini che il... Leggere il seguito
Il 12 febbraio 2015 da Alessandro Zorco
RELIGIONE -
Perchè non moriremo democristiani.
Racconta mia madre che quando ero piccola e in TV si nominava la Democrazia Cristiana io mi avvicinavo con il dito puntato verso lo schermo dicendo: “Ma questi... Leggere il seguito
Il 01 febbraio 2015 da Cristiana
DIARIO PERSONALE, OPINIONI -
I papabili del Quirinale
29/01/2015Grande fermento per l'inizio delle votazioni del Presidente della Repubblica: rotture, intrighi, tradimenti, sviolinate e tutta la gamma di stranezze... Leggere il seguito
Il 29 gennaio 2015 da Lasfinge
SALUTE E BENESSERE -
“Tutti gli uomini del Quirinale”, il dossier di Openpolis
In occasione dell’imminente elezione del successore di Napolitano, l’associazione Openpolis, che si occupa di promozione degli open data (leggi l’articolo... Leggere il seguito
Il 27 gennaio 2015 da Libera E Forte
CULTURA, SOCIETÀ -
1992 – Oscar Luigi Scalfaro
Il 1992 inizia male. Il 17 febbraio, a Milano, è finito in carcere per tangenti il misconosciuto Mario Chiesa. Come sempre la storia inizia con le banalità. Leggere il seguito
Il 27 gennaio 2015 da Iomemestessa
DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI -
Lunedì Film – Il Divo – Paolo Sorrentino
Comincia così. Con un glossario. Brigate rosse. Democrazia Cristiana. Loggia P2. Aldo Moro. Parole rosse come il sangue. Poi la prima immagine. Il volto... Leggere il seguito
Il 26 gennaio 2015 da Iomemestessa
DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI