Scende di corsa le scale mobili e piazza veloce l’abbonamento davanti al tornello. Affrettandosi riesce a salire sulla carrozza un attimo prima che si chiudano le porte. C’è posto in piedi contro il finestrino. Appoggia la schiena al vetro freddo, sistema la borsa per terra e la incastra bene tra gli stivali. Con un sospiro chiude gli occhi. - Ping. Prossima fermata: Dante- Gisa sono così preoccupata per mia nipote la granda – dice una voce querula.- e cosa l’è successo? – risponde un vocione roco.- Ma c’ha un moroso che va a vivere con lei. Brau l’è brau ma ha le braccine un po’ corte, vuria nen che quello le si piazza in casa e si fa mantenere.- Ping. Nizza.Le porte si aprono. Annusa una scia di profumo vagamente noto che entra assieme all’aria fresca. Gli occhi restano chiusi.- Ping. Prossima fermata: Dante - tunz tunz tunz tunz tunz tunz parataratunz tunz tunz tunz tunz - Dì ma te ci vai al concerto? - Cheee???- E togliti ‘ste cuffie. Dico, al concerto? Ci vai?
- Quello stronzo di mio padre non mi lascia ma in qualche modo l’aggiusto. Al massimo posso dire che dormo da te, figurati se … - Ping. Dante.Si è lasciata cullare dal dondolio del vagone tanto che sembra addormentata, nonostante uno zainetto che di tanto in tanto le sbatte addosso.- Ping. Prossima fermata: Carducci.Apre gli occhi. Tira su la borsa dal pavimento, chiede permesso alle due donne anziane di fronte a lei e si fa spazio tra gli zaini dei ragazzi. Raggiunge la porta mentre la metro si sta fermando. - CarducciGuarda l’orologio, ancora una manciata di minuti e dovrà entrare in pneumologia armata solo del camice. Potrà provare a rosicchiare ancora un po’ di tempo visitando con cura e auscultando. Poi dovrà trovare le parole per dire al letto cinque che la sua non è una banale polmonite. No, non lo è. Affatto.Manubirba