SvolgimentoLa polvere è un invito che il tempo spedisce ai pigri. Spesso ai rassegnati. A quelli che giocano con la memoria e si divertono a soffiare leggeri sui propri guai. La polvere è una misura esatta della sciatteria, come di una lunga assenza, di un ripiego verso possibili altrove; è una pagina bianca su cui le dita possono incidere versi, saluti, molte volte semplici addii. L'ultima volta che vidi chiudersi quelle finestre era per attutire il canto di alcuni soldati. La loro gioia, lontani da casa, era impossibile da sostenere, per coloro ai quali quei versi sapevano di disfatta, di rinuncia. Vidi scivolare i nastri del cappello, infilato di corsa, attraverso l'uscio della porta, che si richiuse facendo tremare i cristalli del piccolo mobile bar. Tutti ci fermammo in quell'istante mentre il riverbero sonoro dei bicchieri finì con lo spegnersi improvviso e sinistro.
Aus dem stillen Raume Aus der Erde GrundHebt mich wie im Traume Dein verliebter Mund Wenn sich die späten Nebel drehn Werd' ich bei der Laterne steh'nWie einst Lili Marleen. A Pigalle non c'era più un solo lampione acceso. Attraverso gli scuri si poteva intravvedere la chiesa della Trinità solo di giorno. A tenerci compagnia un ricordo della nostra Signora: bellissima, mentre ancora poteva sognare avvolta di raso. La sua pelle, bianca e nuda, lasciata scoperta da un corpetto ricamato. Seduta alla specchiera la ricordavamo intenta ad incipriarsi o a scegliere il profumo più adatto alla serata. Sul tavolo in salotto i libri che ogni giorno portava a casa da Montmartre, dove i suoi amici rigattieri riuscivano a procurarle qualunque edizione desiderasse. Sotto gli alti soffitti del soggiorno l'umido ha creato ampie chiazze verdastre, mangiando a poco poco la carta da parati italiana. I decori damascati dei cuscini sembrano smorfie nel buio in cui siamo immersi.Unsere beide Schatten Sah'n wie einer aus dass wir so lieb uns hatten Das sah man gleich daraus Und alle Leute soll'n es seh'n Wenn wir bei der Laterne steh'n Wie einst Lili Marleen.Il canto dei soldati si è spento. La gioia è tornata a farsi ascoltare in francese, ma le finestre sono rimaste chiuse. La nostra pigrizia immobile si è fatta rassegnata accettazione. Sorride la nostra Signora dal suo ritratto. Ci basta quello. Ogni tanto incrocio lo sguardo dello struzzo e restiamo del tempo così. Sperando entrambi di leggere nei nostri occhi qualcosa che ci restituisca alla vitalità di un tempo. Chissà se questi enormi pantaloni rossi, coi loro bottoni ormai di un giallo sbiadito sono ancora di moda là fuori. Chissà se la nostra Signora ancora si ricorda del suo Mickey Mouse.Gianluca Meis
Un appartamento parigino vacante dal 1942 è stato scoperto nel quartiere di Pigalle, proprio accanto alla chiesa della Trinità. Dietro la porta, sotto uno spesso strato di polvere, un appartamento di 140 metri quadri abbandonato dal 1942. La proprietaria, Madame de Florian, era partita nel sud della Francia per sfuggire all’arrivo dei tedeschi nella capitale e non vi fece mai più ritorno. Dopo la sua scomparsa, all’età di 91 anni, gli ufficiali giudiziari hanno ritrovato un vero tesoro congelato nel tempo per ben 70 anni: alti soffitti in legno, arazzi, dipinti, mobili antichi, una stufa a legna caratteristica e animali imbalsamati.
Una delle scoperte più significative è stato il dipinto di una bella donna francese realizzato dal pittore Giovanni Boldini. Pochissimi erano a conoscenza dell’identità della donna dipinta, fin quando non è stata fatta un’altra scoperta. Diverse lettere d’amore scritte a mano da Boldini ed indirizzate a Madame de Florian confermano che si trattava della proprietaria, la musa dell’artista. Il dipinto è stato venduto ad un privato per 1.7 milioni di euro, un record mondiale per l’artista.