Magazine Diario personale
SvolgimentoCi sono poche cose che mi fanno piangere senza controllo: i matrimoni e i funerali. Riflettendoci bene sono arrivata alla conclusione che è il "per sempre" ad aprire le dighe dei miei dotti lacrimali. Sì, il giurarsi qualcosa che sia per sempre, o mettersi sdraiati a mani giunte. In entrambi i casi si cerca di farlo con l'abito buono! Quello che ha smesso l'odore di ammorbidente a favore della canfora o dell'antitarme. Morire, di questi tempi, è più semplice che sposarsi. Bisogna essere onesti. Morire non costa nulla. I vicini, quando iniziano a vedere il via vai di preti, infermieri e addetti delle pompe funebri, iniziano pure ad abbassare lo stereo in cucina e a tenere i bambini in casa, affinché non facciano casino in cortile. La mia amica Gina poi, gratuitamente, si mette sempre a disposizione per guidare i rosari e le novene. Da giovane recitava in una filodrammatica e ha sempre avuto dimestichezza col parlare in pubblico. Sposarsi invece è roba da commercialisti! Far quadrare i conti tra pranzo, abiti, viaggio di nozze e cigni in peltro con spruzzi di tulle e nastrini, non è impresa da poco.Una donna, per il giorno del proprio "sì", non sente ragioni di bilancio. Vuole l'azzurro oltre mare sulle palpebre e almeno qualcosa da strascicare sul sampietrino malfermo. A costo di rubare il mestiere ai netturbini, portandosi poi in chiesa cacche di piccioni, gomme da masticare e cicche di sigaretta!Ma quando vedo gli occhi di una sposa non resisto. Quando la vedo sorridere mentre cerca di disincastare il velo dal sedile dell'auto a noleggio, non so trattenermi. Esattamente come quando vedo arrivare una bara dal fondo della navata. "Per sempre uniti", "per sempre addio". E' il "per sempre" che mi apre il cuore. Anche per questo non sopporto le bugie. Il pianto più drammatico e liberatorio di tutti? Il funerale di una sposa.Ermelinda Frangisponde