Svolgimento:
Se dovessi raccontare tutta la mia vita, non basterebbero i giorni del mondo. Così come non basterebbero per descrivere i miei compagni di viaggio. Certo è che fra me e loro l’unica cosa certa era la verità. Ma andiamo con calma.Il mio primo amico non aveva capito bene quale era la mia forza. Nemmeno lui si era accorto quando abbiamo cominciato a viaggiare insieme.Certo ha faticato molto a capire perché non poteva fare a meno nella mia compagnia, ma dopo aver sopito parte dei suoi istinti ha dovuto, si fa per dire, fare i conti anche con me.Ha iniziato a tracciarmi nella polvere, con mezzi rudimentali, e molto spesso ricominciava da capo, come se non capisse il senso di quanto lui stesso lasciava sulla terra.Forse è per questo che ha preferito segnarmi sulle pareti delle caverne lasciando tracce con un pezzo di legno bruciato dal fuoco.
Con il tempo abbiamo imparato a conoscerci meglio, a condividere scoperte ed emozioni.
E io l’ho accompagnato nella sua crescita, anzi imparavo insieme a lui.Il mio viaggio continuava in un mondo sempre più sconosciuto.Ho raggiunto grandi livelli, anche se Il mio vivere era sempre diverso: aumentava, diminuiva, si moltiplicava e a volte si frammentava.Per questo credevo che il mio viaggiare fosse giunto ad un punto di arrivo, tranquillo in un mare immenso, sicuro del mio navigare. E niente mi poteva contraddire.Io ero la verità, il mio fare era sempre vero.Vorrei farvi capire che a un certo punto qualcosa è cambiato. La mia sicurezza è vacillata, la mia strada è diventata diversa.Si dice che ogni viaggio un poco ti cambia. Ti fa conoscere altri orizzonti, altri tramonti, altre culture. Ma io mi ero smarrito. Avevo perso la mia sicurezza, la mia verità, l’unica cosa in cui credevo.Il mio cammino era stato tanto tranquillo e tanto avventuroso così come adesso stava diventando diverso.Ero un altro, anzi, avevo un altro me che mi accompagnava.All’inizio ho avuto paura. Tutto intorno si stava modificando. Ero spaventato.Il mio nuovo compagno invece aveva tanta forza e mi prometteva nuove sensazioni, nuovi mondi.La cosa strana era che lui era meno di me e comunque uguale a me.Non c’era più alcuna differenza.Il nostro era un percorso con due entità diverse che si completavano. E se pensavo che la mia forza era nella sicurezza di essere unico, adesso stava nella certezza di essere insieme ed uguale al mio compagno.Abbiamo cominciato a viaggiare insieme, a vedere nuovi orizzonti, fino all’impossibile.La nostra avventura è diventata sempre più forte, sempre più definibile. Ci siamo resi conto della nostra nuova vita quel giorno quando tutto era cambiato.Non era un punto di arrivo il nostro, ma era un inizio, un grande inizio. Ed era tutto grazie a noi, piccole entità.Mentre continuo nel mio percorso ricordo i momenti in cui, fra la polvere, ho mosso i miei primi passi.Adsso che siamo qui ci stiamo accorgendo che il nostro viaggio è iniziato di nuovo. Scusate, io e il mio amico, adesso abbiamo da fare.“00111011010001010101010100011110010111010001011101011101 11111111010101010”Non capite, vero? Ci state chiedendo cosa abbiamo fatto io e il mio amico zero.Abbiamo trasmesso un saluto “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità”.
Cinzia Giuntoli