Magazine Diario personale
Dopo estenuanti ricerche, finalmente lo trovano, tale William Stuart Campbell, il quale si sottopose a diverse operazioni di chirurgia, al fine di sembrare veramente il baronetto deceduto.L’unica cosa che non si poteva correggere era l’altezza (Paul era più alto) e la voce, difatti smisero di esibirsi dal vivo.E fu sera e fu mattina, in breve si sparse la voce che quello lì non fosse il vero Paul, ma un impostore. Un impostore capace –pensate un po’- di comporre capolavori come “Let it be” e “The long and winding road”. Il sostituto non era solo somigliante nelle fattezze, ma anche nel genio musicale!I sostenitori del PID sono convinti del fatto loro. Giacobbo in testa. Gli indizi disseminati dai tre beatles superstiti sono molteplici (l’idea che Paul e company si stessero prendendo gioco di loro, non li ha sfiorati neanche), molti dei quali a sfondo macabro e con chiari riferimenti a riti satanici. Per fare qualche esempio: la celeberrima cover dell’album “Abbey Road”, che immortala i fabfour nell’atto di attraversare delle strisce pedonali, presenta due anomalie, la prima è che Paul McCartney viene ritratto a piedi nudi a chiudere la fila, mentre nella mano destra reca una sigaretta. Ma che strano! Paul è mancino e dovrebbe fumare con la sinistra. Il suo passo scoordinato rispetto agli altri indica la sua appartenenza al mondo ultraterreno.Celebre anche l’immagine di un’auto sullo sfondo, la targa in particolar modo, che contiene una scritta significativa: LMW 28IF, “28 se”, avrebbe ventotto anni se fosse ancora vivo. Dall’altro lato della strada, il furgoncino che i fautori del PID sostengono essere il furgone che la notte dell’incidente trasportò il corpo senza vita di Paul. Tuttavia, gli indizi più importanti li troviamo all’interno dei testi e delle registrazioni. Chi di voi non ricorda il famoso “I buried Paul” alla fine di “Strawberry fields forever” che John Lennon sussurra quasi impercettibilmente?E la copertina di “Sgt. Pepper’s lonely heart club band”? Un vero tripudio di riferimenti all’ipotetica morte di Paul. Molta gente ha passato notti intere a esaminare la cover, perdendo diverse diottrie, nel tentativo di individuarne il più possibile.E tutte le registrazioni al contrario? Non ci sono dubbi, “Paul is really dead”!Giacobbo, quel mattacchione, che vede gli alieni anche nel cesso di casa sua (No, Giacobbo, non so’ alieni quelli. So’ stronzi!), ha tirato su un baccano terribile, sbarcando in terra inglese e mobilitando sedicenti medici, dentisti, esperti di fisiognomica e chi più ne ha più ne metta. Sono state analizzate decine di foto del pre-decesso confrontate con quelle post mortem. Alla scienza non la si fa! Quel Paul non è il vero Paul, lo dicono i suoi denti! Già, avete capito bene. L’analisi dell’arcata dentaria di Paul e quelle del sedicente Paul sono state condotte con rigore scientifico. Tutti sanno che bastano delle fotografie per stabilire in maniera precisa e scientifica se i denti sono i tuoi oppure no! Per non parlare dell’accurato studio di craniometria, sempre basato su foto dei due Paul. Il vero e il finto. Il sette e l’otto. I risultati sono stati sorprendenti: la scienza ha stabilito che la possibilità che l’attuale Paul non sia il vero Paul non è da escludere, perché dalle foto appare evidente come la linea della mascella sia differente. Cose inspiegabili. Giacobbo è in un brodo di giuggiole, ha fatto lo sgoob del secolo. Ripeto, alla scienza non la si fa!Vi confesso che per un attimo ho vacillato, ma poi mi son detta, come ha fatto un tizio qualsiasi a scrivere “Penny Lane”? È assurdo anche solo pensarlo.Paul is alive. God bless him.Rosita BaiamonteDa Abattoir
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