Magazine Racconti
SvolgimentoRideva, contratta in una smorfia provata e riprovata per giorni. Aveva svolto con impegno ogni singolo movimento richiesto dai suoi sogni di bambina: le mani aggrappate nervose al mazzo di fiori gialli, rossi e bianchi, la testa alta e rigida, trattenuta nel crollo solo dal peso del velo. Un piede in avanti e poi ferma ad aspettare il passo successivo. Ai fianchi delle navate solo il sibilo delle candele elettriche che con gli anni avevano sostituito quelle in cera, così pericolose tra legni e affreschi di scarsa qualità pur da preservare: dolorose sante immortalate nell'istante in cui danno un senso alla loro verginità, in rosso, azzurro e tanto verde dei prati. Quanto colore si può sprecare per illudersi che i martirii avvevivano in piena campagna!A stento sopportava ogni singolo sguardo dei presenti che scivolava tra i risvolti di tulle, perline e seta. Non vedeva sorrisi. Non scorgeva in nessuna delle zitelle appollaiate sui banchi quella scintilla d'invidia necessaria a darsi coraggio. Non vedeva i denti di nessuno. E più si avvicinava all'altare più le bocche restavano serrate. Era ad un passo dal precipizio della sua sperata felicità e continuava a sentire solo le candele elettriche, ignara della compassione in ogni pensiero muto dei convenuti: all'altare trovò solo l'officiante. Tamburellava con le dita sul messale. Ogni colpo dei polpastrelli un giro di cassa al conteggio dei soldi che gli spettavano."Non è venuto". "Non c'è". "Avrà forato". "La madre si sarà sentita male"... "Orfano", pensò lei. Non ha più la madre. Doveva venire da solo, con un amico. Iniziò a fissare la porta nel fondo. A misurare la distanza che aveva appena percorso. Nulla di quello che vedeva le era familiare. Nulla che le dava la possibilità di sperare in qualche momento di consolazione; qualcuno che potesse darle una mano con l'abito mentre tentava la fuga dai giudizi."Signorina..Signorina che sta facendo?" Il prete la ridestò dai pensieri già cruentemente impegnati a valutare quanti anni di carcere avrebbe potuto sopportare dopo l'inevitabile omicidio che sarebbe stata costretta a compiere. "Signorina se ne vada!". "Esca di qua, presto". Strattonata dal prete col volto paonazzo, fece solo in tempo a voltare lo sguardo verso la navata centrale mentre le note della marcia funebre di Bartoli annunciavano l'arrivo della salma che reclamava il suo ultimo saluto. Cianotica in volto si appoggiò ad un inginocchiatoio che vide in un angolo della sagrestia in cui era stata infilata. Tra le vene rosse che le gonfiavano le pupille ebbe solo il tempo di veder correre verso di lei l'autista dell'auto a noleggio. Trafelato, bianco in volto. Dietro di lui lo sposo. Quante "Santa Maria" poteva avere un piccolo centro di periferia?GM"A Luisa G."