Tema: Semplice

SvolgimentoDeglutiva a stento. La gola gonfia restituiva protervia scambiata con accordi al diapason: affumicata nervosamente da ore non voleva saperne di sillabe elegantemente accoppiate. I denti non erano da meno nello sforzo di volersi staccare a domino. La saliva esperiva la stessa fisica meccanica delle onde del mare: pressioni opposte soggette ad un'accelerazione di gravità approssimata. Labiali e dentali aggrovigliate come non mai impedivano alle palatali l'accesso alla comprensione: le sibilanti stavano rintanate al buio. Ticchettii sommessi, confusi con l'onicofagia post adolescenziale e duratura, rendevano l'attesa snervante agli stessi nervi: fasci di assoni impigriti nell'abuso e assuefatti al legame fra monosaccaridi anomerici del glucosio e del fruttosio. Uno sparo improvviso azzittì tutti. Richiamati all'ordine fecero insieme e finalmente un unico sforzo; si sentì distintamente nell'arco di pochi metri il risultato di tanta fatica: "Scusami".Lei, quieta e ferma, passò di colpo un ciuffo di capelli dietro all'orecchio: "Non fa nulla, ti amo".
GM