Svolgimento
Io non faccio testo.In statistica si direbbe che non faccio parte del campione rappresentativo delle mamme: il sesso infatti, anche dopo la maternità e nonostante quella, è rimasto il mio passatempo preferito.
Lo spropositato numero di figli accumulati negli ultimi sedici anni, e il ritmo frenetico delle mie giornate che mi fanno sentire come una pallina di un flipper che schizza tra casa, ufficio e tre scuole diverse, non sono riusciti a calmare i miei sensi, per fortuna: alla sera quando vado a letto, prima di dormire, io faccio sesso molto spesso e volentieri.Lo faccio, anche se sono stanca, anche se sono nervosa, anche se ho addirittura, il più classico dei mal di testa.Lo faccio perché sono sicura che mi rilassi, esattamente come un sacco di altre madri dopo cena, fanno la maglia ai ferri davanti alla televisione, o si danno al Mummy blogging davanti al computer, oppure ancora, al classico découpage sui muri di casa.Però come vi ho detto, io sono una mosca bianca e non per tutte, anzi quasi per nessun altra, pare sia così.Nella maggior parte dei casi le mamme, evitano il sesso se possono, perché alla fine di certe giornate passate tra capricci, pannolini, e piatti da lavare, per loro vale senz’altro il motto di Lord Chesterfild: “ la posizione è ridicola, il piacere effimero, la fatica tanta”.Non mi sento di contraddirle e neppure di consigliar loro di cambiare abitudini, visto che, l’attitudine a santificare il sesso è una questione molto personale; una questione di gusti esattamente come l’amore per i cibi piccanti, o la capacità di poter votare il PD anche a queste prossime elezioni, nonostante tutto.E sui gusti si sa, non si discute.
Ma una cosa mi sento di dire alle altre madri circa l’argomento spinoso del sesso, la stessa identica cosa che dico alle mie figlie a tavola, quando preparo il pesce per cena: “Assaggiatelo, almeno, o aggiungete la maionese”.Provate a vedere se cambiando leggermente la ricetta, riuscite a farvelo piacere.Metteteci un porno di sottofondo una volta tanto, oppure provate con l’abbigliamento: un Latex, un corsetto oppure uno stiletto assieme a nient’altro.Lo so che è difficile dimenticarsi dei rigurgiti, dei pannolini sporchi e del costume di carnevale che la maestra ha chiesto rigorosamente “fatto in casa” dalle sante manine di mammà.Lo so che è difficile abbassare il volume del baby monitor che gracchia a ogni vagito, anche il più piccolo.Ma secondo me, il gioco vale assolutamente la candela.Liberarsi dalla triste divisa di madre ovvero la tuta sformata, schizzata d’unto e di Didò, per indossare quella molto più allegra della squillo, è una via d’uscita per evitare il malefico Xanax, oppure il suo generico.Insomma per evitare di soccombere sotto al peso che le gioie della maternità si portano sempre dietro, e che mi hanno travolta come un macigno, io di notte ho scelto di recitare.Il gioco della squillo, vi assicuro è alla portata di tutte, anche di quelle con poca fantasia, perché nell’epoca del web 2.0 grazie a Youporn e affini, le idee si trovano in Rete gratuitamente, proprio come i tanti consigli sull’allattamento, o i tutorial di handcraft.Poi vabbè se non vi piace pazienza, tanto dopo cena, messi i figli a letto, rimane pur sempre l’opzione della lettura dei blog per mamme, per rilassarvi.Barbara Galli