Capitolo IV – QBLH e altri sistemi"Sta a voi scegliere: di giorno si è contemplativi, di notte creatori. Noi abbiamo deciso: nel momento in cui gli ultimi raggi solari crollarono all’orizzonte Adonai destinò nuovo spazio alle sue opere celesti. Verso destra tracciò le traiettorie delle stelle comete, mentre a sinistra creò e ordinò pianeti: Urano si drizzò, Plutone si avvicinò, Giove sminuì e Mercurio diventò generoso, Marte blu come il fondo marino e Nettuno rosso come il fuoco, Venere buio e Saturno radioso, la Luna liscia e la Terra piatta. E sperimentò mondi bianchi e schiacciati all’equatore, altri neri e lunghi come bastoni. Generò una nuova terra e fece in modo che fosse viva: omini blu con occhi orientali combattevano fini creature a nove arti. Ne dedusse gli ideali e ne delineò i sogni. Una nuova lingua venne proiettata al cielo e da questa nacquero le costellazioni. Sirio guidò Orione, il Cacciatore, mentre i Cani, vili e fameliche bestie, inseguirono la Lepre. Ancora sopra, più in alto del Toro, l’Auriga, utilizzò il carro e l’inganno per possedere l’amata Ippodamia. E’ Una gioia per gli occhi quando gli astri splendono di colori fluorescenti e infondono dinamicità al sistema. Sì, il sistema: costantemente oggetto, appartenente al soggetto, sottoposto ad un abile lavoro di sintesi, di limatura, che lo eleva non più a semplice arte ma a Cosmogramma. E al Cosmogramma si deve religione. Nel Cosmogramma vollero inquadrare la sua opera, e gli elementi della natura (che, più tardi, celebreremo presso Venere), e la geometria come ordine casuale, l’aritmetica aperiodica, e il simbolismo esoterico - il tutto inscritto nel mandala, a sua volta circoscritto dagli estremi del firmamento, appartenente ad uno dei più grandi affreschi divini. Trattenne l’etere con le braccia tese - la sua creazione. La conservò fino alla rottura dei recipienti, quindi la restituì a noi nel sonno e nel peccato. No, non vogliamo dormire. Aspetteremo che le luci dell’alba rianimino quest’antica terra, la illuminino e ne ridiano la solennità che merita."Giovanni Alberto Arena
Tema: So che da queste parti si fa tanta cultura e ne sono totalmente estraneo
Da Svolgimento @svolgimentoCapitolo IV – QBLH e altri sistemi"Sta a voi scegliere: di giorno si è contemplativi, di notte creatori. Noi abbiamo deciso: nel momento in cui gli ultimi raggi solari crollarono all’orizzonte Adonai destinò nuovo spazio alle sue opere celesti. Verso destra tracciò le traiettorie delle stelle comete, mentre a sinistra creò e ordinò pianeti: Urano si drizzò, Plutone si avvicinò, Giove sminuì e Mercurio diventò generoso, Marte blu come il fondo marino e Nettuno rosso come il fuoco, Venere buio e Saturno radioso, la Luna liscia e la Terra piatta. E sperimentò mondi bianchi e schiacciati all’equatore, altri neri e lunghi come bastoni. Generò una nuova terra e fece in modo che fosse viva: omini blu con occhi orientali combattevano fini creature a nove arti. Ne dedusse gli ideali e ne delineò i sogni. Una nuova lingua venne proiettata al cielo e da questa nacquero le costellazioni. Sirio guidò Orione, il Cacciatore, mentre i Cani, vili e fameliche bestie, inseguirono la Lepre. Ancora sopra, più in alto del Toro, l’Auriga, utilizzò il carro e l’inganno per possedere l’amata Ippodamia. E’ Una gioia per gli occhi quando gli astri splendono di colori fluorescenti e infondono dinamicità al sistema. Sì, il sistema: costantemente oggetto, appartenente al soggetto, sottoposto ad un abile lavoro di sintesi, di limatura, che lo eleva non più a semplice arte ma a Cosmogramma. E al Cosmogramma si deve religione. Nel Cosmogramma vollero inquadrare la sua opera, e gli elementi della natura (che, più tardi, celebreremo presso Venere), e la geometria come ordine casuale, l’aritmetica aperiodica, e il simbolismo esoterico - il tutto inscritto nel mandala, a sua volta circoscritto dagli estremi del firmamento, appartenente ad uno dei più grandi affreschi divini. Trattenne l’etere con le braccia tese - la sua creazione. La conservò fino alla rottura dei recipienti, quindi la restituì a noi nel sonno e nel peccato. No, non vogliamo dormire. Aspetteremo che le luci dell’alba rianimino quest’antica terra, la illuminino e ne ridiano la solennità che merita."Giovanni Alberto Arena
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