Magazine Diario personale
SvolgimentoLa vita tra crostacei e molluschi non era insoddisfacente come si sarebbe potuto pensare. Bisognava avere una voce potente, questo sì, e svegliarsi ogni mattina quando ancora c’era buio per andare al porto a prendere la merce che arrivava dalle barche che passavano la notte in mare, caricarla sul carretto e andare in giro per strade strette, per tutto il giorno, gridando per cercare di venderla. Alla puzza di pesce e alghe Molly si era abituata fin da piccola, da quando il padre la portava con sé facendola sedere sul carretto, e la trasportava per le strade di Dublino, in mezzo alla gente che sorrideva a vedere quella bambina che puzzava di mare; e a volte succedeva che il padre comprasse meno merce per lasciare sul carretto lo spazio libero per la figlia, Molly tra gamberi e alghe si trovava bene, giocava con i gusci delle ostriche e delle cozze, si divertiva a guardare le vongole spruzzare e intanto cresceva, e quando divenne troppo pesante per stare sul carretto, scese e cominciò a spingerlo da sola, al posto del padre che si ammalava di più ogni giorno che passava. A Molly non pesava pensare di dover vendere pesce per tutta la vita – è la mia natura – diceva – sono nata per essere pescivendola e vendere pesci è la cosa che so fare meglio – e poi a gridare – cozze, vongole, tutto vivo, gente! – e continuava a spingere il carretto tra le strade della città, dove incontrò il primo uomo che le offrì denaro in cambio del suo corpo, e Molly capì che il suo seno enorme avrebbe potuto arricchirla, e visse tre vite contemporaneamente: a casa, tra piatti e stoffe da pulire, per strada a smerciare molluschi e crostacei, e nelle taverne, la sera, a vendere il suo seno così prezioso.
Morì prima il padre, e Molly pianse soltanto per mezza giornata perchè l’altra metà era da dedicare alle vongole da spurgare: bastava metterle in acqua di mare per tre ore e lasciarle fare da sole, gettare l’acqua sporca e metterle in acqua pulita, fino alla pentola. Quando morì la madre, Molly rimase da sola a vendere i molluschi – cozze, vongole, tutto vivo, gente! – gridava e spingeva il carretto, e la sua vita rimase la stessa per molto tempo.Il giorno in cui la trovarono nel suo letto, Molly era morta da tanto: da quando i pescatori non l’avevano vista arrivare dal buio della città che si sveglia, per caricare la merce da vendere, e non si erano chiesti che fine avesse fatto la giovane dal seno abbondante.Ogni notte, da quel giorno in cui Molly morì, i dublinesi sentono la sua voce e il suo carretto dalle ruote scardinate tra le vie di Dublino, a vendere cozze e vongole ancora vive. Federico Orlando
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