![Tema: un libro che consiglieresti. L'Estate che sparavano di Giorgio D'Amato Tema: un libro che consiglieresti. L'Estate che sparavano di Giorgio D'Amato](http://m2.paperblog.com/i/126/1265773/tema-un-libro-che-consiglieresti-lestate-che--L-qsbTHq.jpeg)
Questo romanzo procede in modo eccellente sfruttando la forma ipnotica del confronto diretto tra il male e l’innocenza. La brutalità di un mondo mafioso, fatto soltanto di regole irrazionali scritte con armi di vario genere, trova ad attenderlo in ogni pagina la bellezza del confronto tra due amici assolutamente diversi, che hanno come unico legame un bene profondo, comune, misterioso ai loro stessi occhi e svelato a tratti (la strepitosa pagina 89, in cui un abbraccio riesce a scolpire due intere vite).Il protagonista narratore e il suo amico Antonio si amano. Non importa in quale modo, tacendo, dicendo, urlando. Ognuno ama la diversità dell’altro e la accetta con rabbia mentre con rabbia la rifiuta, perché per arrivare a negarla la deve prima osservare. E qualcosa, inevitabilmente, penetra. Da ultimo, il narratore resta in Sicilia, forse per combattere e cambiare le cose. L’amico Antonio, invece, parte per Roma, per cercare di realizzare quella bellezza che ha tentato nei piccoli pesci dipinti o che ha cercato al cinema, nelle pellicole di Antonioni. La mafia, con i suoi riti, le ammazzatine, le stragi decise secondo una logica guidata solo dalla paura dell’assassino di crepare prima della vittima designata, tutto questo è narrato magistralmente e scolorisce piano in una sconfitta del male, che veramente si rivela banale, e di nessun interesse. Il lettore si sorprende a voler conoscere solo l’epilogo della storia di quelli che hanno vinto con il respiro della giovinezza.
Io mi sorprendo nel conoscere da capo uno scrittore che credevo bravo, e invece è grande.
R.L.