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Tema: Un uomo am(v)aro

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Svolgimento
Tema: Un uomo am(v)aroSeduto nel banco della mia classe al liceo, ho sedici anni, ma sembro già vecchio, compunto diritto come un fuso, e come strumento antico tesso la mia tela. Ho un sogno, sta tutto dentro la mia testa ormai candida, dei miei capelli mi faccio vanto in un mondo di calvi. Anche se sogno ad occhi aperti non smetto di puntarli verso l’insegnante, so di essere il suo orgoglio e il suo gioiello, sono tutto per lui.Vedo già la mia vita e il mio futuro essi non stanno sulle ginocchia degli dei, ma su quelle di Dio ed io sarò per lui scalpello e cesello.Come ogni buon pastore immagina il suo gregge io, vedo il mio numeroso e docile. E’ un crescendo il domani, una spirale di nubi diradate, di dubbi messi a tacere. Dal mio piccolo paesello di montagna dove l’aria è buona, raggiungo altre vette, dove l’aria è strana e spesso rarefatta, ma si respira lo stesso ed io creo la mia bolla di componenda.Il mio sogno adesso è cattedrale, il mio desiderio di adolescente è carne e pietra, alla vecchia stretta e soffocante parrocchia ho sostituito questa cittadella di azzurro cielo, di giardino invidiato e di linee sottili. Moderne.
Mica ci ho messo un giorno, ora sono quasi vecchio, ma sempre diritto. Eppure mi sento solo e colmo di amarezza perché stranezza delle stranezze il gregge sembra smarrito, l’ovile è freddo e vuoto nella sua altera bellezza. Non capisco! Eppure ho rispettato i patti col Signore, ho usato frusta e ramoscello, ho innalzato il tempio allo splendore. Ho reso onore a quella croce.Certo se tu vorrai varcare questa soglia, sappi che dovrai toglierti le scarpe, qui le regole son le mie e vanno rispettate. Potrai godere, ma c’è un prezzo da pagare.A te che mi vieni a cercare non ti guardo negli occhi, costa caro, è maestria magistrale rifuggire le anime altrui, beninteso ci potremmo accordare.Amarezza e avarizia sono strane compagne di viaggio, siedo solo, c’è Dio in questo enorme palazzo. Adele Musso

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