Magazine Racconti
foto presa dal web
Ata è appena rientrata a casa. Posa la borsa sulla prima sedia che trova, si sfila agitata il piumino e corre in camera sua.
Poi ritorna indietro.Ha dimenticato la borsa con il telefonino dentro, la prende e corre di nuovo in camera.Cerca freneticamente il cellulare. Le tremano le gambe, le batte forte il cuore, la sua mente va a trecento all'ora.Ha pensato di andare a trovare la mamma di Filippo stamattina.Per sapere come sta, se ha bisogno di qualcosa, per lei è come una zia.La signora l'ha accolta con un largo sorriso, poi le ha raccontato le sue angosce di madre.Filippo si trova in Tasmania e qualche giorno fa c'è stata una violenta tempesta di sabbia.Oh Signore!Lei non lo sapeva! Era così presa dalle sue pene d'amore, che non ha guardato il telegiornale e non ha navigato su internet, si è chiusa nel suo piccolo mondo.Accidenti!Quando arriva la tempesta di sabbia?Ora che Filippo è andato lì, naturale.A momenti lui moriva e lei non aveva ancora deciso se rispondere o no al suo messaggio.
Dopo aver salutato la cara donna, è corsa a casa.Basta, non bisogna perdere più tempo!Compone con dita tremanti il numero.Tuuu... tuuu...L'ansia le blocca il respiro."Pronto."Un tuffo al cuore."Fi-Filippo!" grida felice. Che bello sentire la sua voce!Un attimo di esitazione dall'altra parte del filo."Ata! Tutto ok? E' successo qualcosa?"Lei stringe il telefonino in modo convulso e cerca di dominare l'ansia."No no, non è successo niente! Tu come stai?""Bene! scrscrrrrsscscsrrr..." la linea è disturbata. "foto bellissime! scrscrsssccrr... di sabbia!"Ata sorride nervosa."Ma tu stai bene?""Scrcscrrrsscrr... sì!"Fa un sospiro di sollievo, poi decide di dirgli quello che le sta a cuore, prima che le venga un infarto."Filippo...""Scrcscrrrssscrr...""Tu mi hai mandato un sms, vero?""Sì! Scsrscsrsrrssc..."
"E-era per..." deglutisce a fatica, "per me?"
"Scrcscrrrssscrr... s... scrsscrrrsssccrr..."
Non si capisce niente.
Oh!
Chiude gli occhi e inspira.
Non importa, vuole dirglielo comunque, non vuole tenerselo più dentro.
"Anch'io!" urla con quanto fiato ha in gola.
"Scrscrrscrr... come?"
Lei preme forte il cellulare all'orecchio e inizia a saltare euforica.
"Ti voglio bene!"
Silenzio perplesso dall'altra parte.
"Ti voglio bene anch'io Filippo, hai capito?"
Ancora silenzio, poi un sospiro affranto.
"Sì." voce spenta. "scrsscrrssccr..."
Tututututu...
E' caduta la linea.
Ata guarda stranita il suo cellulare, poi lo butta sul letto come se il fuoco dell'Australia l'avesse bruciata.
Si porta le mani alla bocca inorridita.
"Oddio, che ho fatto!"