Il 2 dicembre è stato un anniversario doppio per l'energia nucleare: 68 anni dalla prima "pila nucleare" realizzata da Enrico Fermi a Chicago" e 53 anni dal primo reattore americano a grandezza naturale. Il 2 dicembre 1942 un gruppo di scienziati, guidati da Enrico Fermi e dall'ungherese Leo Szilard, riuscirono per la prima volta a realizzare una reazione nucleare a catena controllata. Il laboratorio era stato ricavato in un campo da squash sotto le tribune dello stadio del football dell'Università di Chicago.
La reazione a catena iniziò alle 15,25 e terminò 28 minuti dopo, quando Fermi la bloccò. Il rudimentale reattore conteneva 6 tonnellate di uranio, 40 di ossido di uranio e 380 tonnellate di grafite. L'esperimento costò in tutto 2,7 milioni di dollari (pari, al cambio attuale, a 27 milioni di euro). Erano tempi di guerra, e i risultati della fisica nucleare furono applicati in primo luogo all'uso militare. Ma il reattore di Fermi e Szilard è alla base anche dell'energia nucleare a scopo pacifico.
Riguarda invece esclusivamente gli usi pacifici il secondo anniversario. Il 2 dicembre 1957 entrò in piena attività il reattore di Shippingport (Pennsylvania), il primo degli Stati Uniti a grandezza naturale. Il reattore, dalla potenza di 60 MW, era stato costruito dalla Westinghouse in collaborazione con l'Atomic Energy Commission.
In assoluto, il primo reattore degli Stati Uniti ad aver prodotto elettricità (anche se in quantità trascurabile) era un modello sperimentale, l'Experimental Breeder reactor, entrato in funzione nell'Idaho nel 1951. I primi reattori sovietici e britannici erano invece entrati in funzione nel 1954 e nel 1956 rispettivamente.
Spento nel 1982, il reattore di Shippingport è oggi aperto al pubblico.
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