Il matrimonio omosessuale è diventato realtà in Francia e si appresta ad esserlo anche nel Regno Unito. A differenza di quanto sta avvenendo oltremanica, i francesi hanno assistito a manifestazioni di protesta nei confronti del governo Hollande che ha esteso l’istituto del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso. Bisogna specificare che Hollande aveva annunciato in campagna elettorale il suo intento di introdurre il matrimonio egualitario e quindi non ha fatto altro che attuare parte del programma con cui si era presentato agli elettori francesi. Anche se la manifestazioni di piazza sono state imponenti, dopo la promulgazione della legge tre francesi su quattro si sono detti stufi di questo genere di proteste che hanno causato anche incidenti.
In Francia – come detto – è stata alta la tensione e la descrive molto bene Leone Grotti su Tempi con un articolo dal titolo “«Se non celebri i matrimoni gay, violenteremo i tuoi figli». La Francia tra minacce e ideologia di genere”. Scrive Grotti: «Nonostante le rassicurazioni del presidente della Repubblica Francois Hollande e del ministro della Giustizia Christiane Taubira, la “libera scelta” del matrimonio gay sta portando all’obbligo di seguire l’ideologia di genere. E chi non fosse d’accordo? Potrebbe finire come Atanase Périfan, vicesindaco del 17mo distretto di Parigi, che dopo essersi appellato all’obiezione di coscienza per non celebrare i matrimoni gay ha ricevuto questa telefonata anonima minatoria: “Se ti rifiuti di celebrare i matrimoni gay, violenteremo i tuoi figli”».
Sarebbe (il condizionale è d’obbligo) un fatto certamente grave nel caso in cui un politico (come qualsiasi cittadino) avesse ricevuto simili minacce riguardanti addirittura l’incolumità dei suoi figli. Grotti purtroppo non riporta la fonte di questa notizia (che per la sua gravità avrebbe avuto certamente grande risalto) ed anche in internet è difficile trovare qualcosa. Ovviamente non abbiamo motivi di dubitare dell’abilità di Leone Grotti nel trovare le notizie (e nel verificarne la veridicità) ed immaginiamo che abbia avuto un canale diretto con il vicesindaco Périfan: non esiste altra spiegazione.
Ad ogni modo è vero che la tensione è alta ma a farne le spese sembra che siano proprio i sindaci che si apprestano a celebrare i primi matrimoni omosessuali. Come riporta Huffington Post (ci scuserete ma crediamo che riportare la fonte sia sempre importante) Helen Mandroux, il sindaco di Montpellier, che ha celebrato il primo matrimonio gay in Francia il 29 maggio, ha ricevuto da allora numerose lettere di protesta: alcune di queste contenevano insulti o minacce e dei funzionari hanno trovato anche un pacchetto contenente feci a lei indirizzato. FranceTv aggiunge che un pacco sempre con escrementi era stato indirizzato anche al deputato socialista e relatore del disegno di legge, Erwann Binet.
Il famoso Le Figaro invece riporta che Thierry Speitel, sindaco della città di Sigolsheim (Haut-Rhin), ha denunciato alla polizia di aver ricevuto un plico contenente dei bossoli avvolti in un articolo di giornale in cui il politico parlava della sua omosessualità.
Insomma è indubbio che la tensione è alta in Francia a causa del matrimonio omosessuale ma a farne le spese sono proprio i sindaci che si apprestano a celebrare i primi matrimoni per le coppie dello stesso sesso almeno per quanto riportano Huffington Post, FranceTv e Le Figaro: gli stessi importanti media che – nonostante la gravità – non hanno riportato (ma non solo loro) la notizie della telefonata minatoria subita da Atanase Périfan. Per fortuna c’è Tempi e Leone Grotti che riportano notizie che i grandi media ignorano forse su pressione della fantomatica “lobby gay”.
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