Tempi duri in Borsa, come comportarsi?

Il momento, sui mercati di Borsa, non è affatto facile. E, anzi, non sono pochi gli analisti che devono rispolverare periodi poco gioiosi (dal 2011 in su) per trovare simili scenari. Quel che è avvenuto è d’altronde evidente: in un contesto che sembrava porsi finalmente sul sereno, i mercati finanziari si sono trovati dinanzi a un crollo radicale, che ha riportato il pessimismo sulle principali piazze azionarie, lasciando altresì l’impressione che il calo non sia affatto finito. Come comportarsi allora?

Il settimanale Plus24, de Il Sole 24 Ore, ha cercato di illustrare alcune strategie percorribili intervistando diversi analisti. Per Francesco Caruso, analista indipendente di cicliemercati.it, “la vera causa del crollo dell’azionario globale non è ancora venuta fuori. Cina e petrolio non giustificano pienamente questo movimento perentorio al ribasso. Detto questo ancora non sono stati raggiunti dei livelli che statisticamente sono definibili come panico. Non è arrivato ancora quel picco di volatilità che segnala un movimento generalizzato di fuga dal mercato”.

Ricordato quanto precede, per gli amanti delle statistiche più utili, emerge anche che un inizio di anno così pesante non si vedeva dal 2008 e dal 2001: anche allora ci fu un rimbalzo che partì a marzo, per poi lasciare il campo a nuove discese. “Tra il 2014 e il 2015 – conclude Caruso sulle pagine del settimanale – complici i tassi a zero, gli investitori si sono infarciti di rischio senza valutare attentamente le conseguenze. I nodi sono venuti al pettine all’improvviso. Dopo queste discese il vero problema è capire quanto i portafogli sono carichi o scarichi di rischio. Fino a quando non saranno scarichi non ci saranno i presupposti per l’avvio di una nuova fase rialzista sul mercato azionario”.

Per quanto concerne i comportamenti conseguenti, occorre sempre cercare di reagire sulla base del proprio profilo di rischio, tenendo magari sotto controllo il fatto che vi sono oggi delle buone occasioni: il calo delle ultime settimane ha trascinato i prezzi di alcuni asset su livelli che manifestano interessanti margini di riapprezzamento.

Sicuramente sconsigliato, invece, il comportamento troppo diffuso da parte di investitori (soprattutto) alle prime armi: cercare di mediare le perdite comprando sui crolli, o chiudere la posizione senza una buona strategia. Meglio invece comprare in volumi quando ci saranno segnali di inversione che, al momento, non è comunque possibile decifrare con chiarezza.

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