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Tempi tristi per l’Happy Meal

Da Leragazze

Tempi tristi per l’Happy Meal

Il motto di un vecchio responsabile della pubblicità di McDonald’s era: “Corteggia i bambini”. Ed è quello che l’azienda ha fatto e continua a fare, soprattutto con l’Happy Meal che è diventato irrinunciabile per i bambini grazie al giocattolino che fa parte del pacchetto.

Secondo un recente sondaggio, per il 37% dei bambini McDonald’s è il fast food preferito e il motivo è proprio il giocattolino. L’Happy Meal contiene 640 calorie che rappresentano già più della metà del fabbisogno giornaliero per un bambino sedentario tra i 4 e gli 8 anni. Anche se vi sono stati dei tentativi di inserire nel menù degli alimenti un po’ più sani, come i frullati, uno studio ha rilevato che nel 93% delle volte le patatine fritte vengono inserite automaticamente nelle pietanze servite.

Ma qualcosa si sta cominciando a muovere, almeno negli USA. È appena iniziata una class-action di mamme, sostenuta dal Center for Science in the Public Interest, per ottenere che McDonald’s cessi di usare i giochini come esca per sedurre i piccoli clienti. E lo scorso mese il San Francisco Board of Superviros ha approvato un provvedimento che richiede un minimo standard di apporto nutritivo nei pasti coi giochi.

Da parte dell’azienda che si obietta? Che in questo modo si privano le famiglie di un opportunità. E anche che “sono orgogliosi del loro Happy Meal e che intendono difendere con forza il loro nome, la loro reputazione e il loro cibo”.

Certamente sono i genitori i responsabili della dieta dei loro figli e di sicuro potrebbero fare di meglio, visto che dagli anni Settanta è triplicata la percentuale dei bambini statunitensi obesi. Tuttavia, avrebbero un compito più facile se non dovessero contrastare gli spietati attacchi che il marketing fa ai loro figli.



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