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Templari chi, san bevignate dove, rivedere cosa?

Creato il 01 marzo 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

sandi Ciuenlai

Dopo i ripensamenti e le lacrime di coccodrillo del Sindaco sull’orrendo progetto che oscurerebbe la chiesa templare di San Bevignate, Perugia è passata, in un attimo, da presunta capitale della droga a sicura capitale mondiale dei “pentiti”. Da alcuni giorni è in corso un fuggi fuggi delle massime autorità per accreditare la propria estraneità ai fatti o per addossare le colpe ad altri. Si cercano disperatamente i colpevoli. Cioè loro stessi . Udite , udite : Il Capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Mearini fa un’interrogazione “per chiedere chiarimenti sul progetto”. A chi? ai suoi consiglieri che lo hanno votato compatti 6 anni fa e che, in questo lungo tempo non hanno mai manifestato propositi di pentimento? O a se medesimo che è un decennio che non si pone il problema? Ma non è il solo. Sulla stessa linea ci sono quasi tutti i Consiglieri Comunali di entrambi gli schieramenti. Tutti interessantissimi a conoscere il misfatto. “Ma- afferma un oppositore avvelenato del progetto – se ad alcuni di questi, solo qualche mese fa, avreste chiesto lumi sul sito, vi sareste sentiti rispondere “San Bevignate chi, San Bevignate dove?”.Chiede una revisione anche l’Assessore Regionale Bracco. Un momento; l’uomo con la delega ai beni culturali , membro di una Giunta che ha tra i tanti enti al suo servizio ha anche quell’Adisu che ha messo in pista lo sconcio progetto, si sveglia ora per auspicare un tavolo “per trattare”. Trattare cosa? Dieci camere in meno e due ulivi in più? E poi chi dovrebbe sedersi a quel tavolo? Ma naturalmente quelli che vogliono costruire, quelli che li hanno autorizzati e quelli che dovevano controllare e non hanno controllato. Come la Sovrintendenza che adesso mette in pista una serie di cavilli per dire “io l’avevo detto, io avevo chiesto, io avevo scritto”. Precisazioni che non cambiano l’autorizzazione che a suo tempo fu data. E la chiesa templare non è un cavillo è una cosa fatta di mattoni e pietre che stava e sta lì a un passo dallo steccone. Impossibile non accorgersene, senza chiudere tutti e due gli occhi. Bastava dire un no, e non una valanga di ni. Quante speranze ci sono dunque, da uno a dieci, per un accordo tra queste parti per cassare questa colata di cemento? 0,0 periodico! Promemoria per chi conta : Nella causa tra la città e le sue autorità è ammessa una sola soluzione; l’annullamento o lo spostamento dello steccone in altra e adeguata sede. E non è trattabile.



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