“Colui che per primo utilizzò la curiosità creata da un assedio o da una battaglia per indurre i lettori dei giornali a ricordare l’indirizzo del negozio dove si vende la miglior cipria era senza dubbio un uomo di grande sagacia e profonda conoscenza della natura umana. (…)
Chiunque proclami la propria superiorità, dovrebbe scrivere con la coscienza del ruolo che ha chi osa richiamare l’attenzione del pubblico. E dovrebbe ricordare che il suo nome starà, sullo stesso giornale, accanto a quello del Re di Prussia e dell’Imperatore di Germania e cercare di essere degno di tale compagnia. Uguale rispetto dovremmo avere per i nostri posteri: ci sono oggi uomini diligenti e curiosi che conservano i giornali che altri trascurano e che un giorno saranno rari. Quando queste raccolte saranno lette in un secolo futuro, come verranno giustificate le innumerevoli contraddizioni e come sarà distribuita la fama fra i sarti e i bustai di oggigiorno?
Queste cose meriterebbero una più lunga meditazione. Io mi contento di aver accennato qui al mio desiderio che questi abusi vengano corretti; ma la natura umana è tale che ciò che tutti hanno il diritto di fare, molti tentano di farlo senza sufficiente cura o adeguata qualificazione.”
(estratto di un articolo di Samuel Johnson apparso sul settimanale “The Idler” il 20 gennaio 1759, contenuto per intero in “Hapù, manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria” di Marco Vecchia _ ed. Lupetti_2003 )