Il petrolio: oro nero o collante amichevole?
La crisi attanaglia le piccole aziende. Non importa se queste sono cooperative o hanno a capo privati imprenditori. Tempo instabile con probabili schiarite si occupa di un gruppo di amici di lunga data che, per caso, trova un giacimento di petrolio nel cortile dietro al capannone. L’amicizia perdurerà o la prospettiva di un inaspettato guadagno distruggerà i rapporti?
Giacomo ed Ermanno sono amici da una vita e lavorano entrambi all’interno di una piccola azienda che fabbrica divani. L’azienda comincia a soccombere ai debiti, ma la scoperta di un pozzo di petrolio potrebbe cambiare le loro vite.
I miracoli non esistono e se, casualmente, dovessero accadere ostentano sicuramente due facce e tirano fuori il peggio o il meglio di noi. Tempo instabile con probabili schiarite esibisce un autentico colpo di fortuna (l’inaspettata scoperta di un pozzo di petrolio), ma si sa che l’oro nero è in grado di portare facili guadagni e spaccature all’interno di un gruppo affiatato. Il film, diretto da Marco Pontecorvo, si occupa principalmente di due persone (Giacomo ed Ermanno, il primo è responsabile commerciale della cooperativa, mentre il secondo è il capo operaio con un passato in prima linea nella lotta di classe). Entrambi vedono nel petrolio una concreta possibilità di salvezza per la piccola azienda, ma l’ostracismo degli altri operai porta Giacomo a impegnarsi privatamente, rischiando la bancarotta.
Tempo instabile con probabili schiarite non ha le carte in regola per porsi come modello di commedia leggera dai risvolti sociali, che sviscera i rapporti e divide in modo incontrovertibile i protagonisti, interessati al loro rendiconto personale o al bene della comunità. Tuttavia se da una parte si parteggia per l’etica di Ermanno, non si può non condividere lo spirito imprenditoriale di Giacomo, che non guarda in faccia nessuno, non volendo farsi sfuggire l’occasione della vita. Di conseguenza da una parte c’è un immobilismo (catastrofico, perché non trova la corretta chiave di volta per scardinare il capitalismo di paese), mentre dall’altra c’è l’arrivismo (catastrofico, perché privo di un paracadute). Tempo instabile con probabili schiarite è un ping pong perpetuo tra questi due atteggiamenti, intervallati da interventi animati (lo sguardo sulla vicenda del figlio di Ermanno, amante della graphic novel orientale), che, essendo una chiave di lettura alternativa, lasciano parecchio a desiderare. È come se il regista, incapace di sviluppare adeguatamente la vicenda, si debba appoggiare all’animazione per venir fuori da una situazione di stallo perenne.
Tempo instabile con probabili schiarite gira spesso a vuoto e si appoggia a un buonismo di fondo, che mal si sposa con l’arrivismo da petroliere. Contrappuntato da un cast nel quale i personaggi sono ben delineati (Zingaretti è l'”avido” imprenditore, Lillo è colui che porta avanti la lotta di classe, la Crescentini è una timida contabile relegata ai margini della vicenda e Turturro regala un cameo di rilevante saggezza), Tempo instabile con probabili schiarite è innocuo e aperto agli stravolgimenti caratteriali dei protagonisti, ma non riesce a coinvolgere in modo lodevole, rivelandosi un prodotto di mediocre livello. Insomma un film per nulla eccezionale, che fa leva sul buonismo e sui sogni, che quel cassetto ha tenuto per troppo tempo rinchiusi.
Uscita al cinema: 2 aprile 2015
Voto: **