3 Luglio 2011. Il Cairo
I giovani di Piazza Tahrir ancora in campo
I giovani di Piazza Tahrir sono ancora per strada per rispondere alla provocazione di venerdì 1 luglio, tra di loro non c’è un leader che li segue nella Piazza e che faccia dimostrazioni pacifiche, ma vanno allo sbaraglio. La situazione non è controllabile , sono contro la polizia, desiderano muoversi liberamente. creando caos.Il problema è che pare non esserci coscienza politica, alcuni affermano che sono estremisti.
Il Museo Egizio è aperto, ma per entrare nella Piazza c’è tensione. Per noi è difficile poter varcare la soglia con le telecamere, ti puoi aspettare di tutto. Le notizie non arrivano c’è solo un passa- parola. La gente è stanca, è difficile uscire la sera in alcune zone del Cairo soprattutto quelle nelle vicinanze della Piazza.
E’ stata intervistata Nabhueyyah, una povera donna che vive in uno dei quartieri poveri del Cairo. Lei afferma -“Quelli della Piazza che non vogliono la Polizia sono dei teppisti, vogliono far cadere la rivoluzione” .
Nabhueyyah –Pensi che un giorno si potrà parlare di libertà?
“Il popolo arriverà alla vittoria ma anche alla sicurezza intera”
Non dobbiamo dimenticare che nella rivoluzione sono stati aperti le carceri,quanti passeggiano liberamente per strada e si trovano forse nella Piazza..
Abbiamo intervistato un giovane per strada.
Cosa pensi della rivoluzione?
Imad Rico, autista di Taxi afferma- “Io sono uno della Piazza, questa mattina ero lì, c’erano mucchietti sparsi qua e là, non mi piace più andare, io lotto per la libertà, quelli che non vogliono le forze dell’ordine creano caos, per impedire di arrivare ad un paese libero e democratico”
Ora sono scesi in campo anche professionisti, universitari, diplomatici, i big della “Cairo bene” si uniscono insieme al popolo per lottare per la Libertà e la Democrazia.
Il problema dell’Egitto non è soltanto Nazionale ma Internazionale, l’economia del Paese è ferma, è diminuito il turismo e con esso gli alberghi sono aperti ma vuoti, i camerieri disoccupati ed i negozianti di souvenir sono chiusi. Questo nel piccolo per non parlare dei danni causati nel grande. Bisogna intervenire, fermare i dimostranti, tornare all’ordine.
Il popolo egiziano ha bisogno di aiuto,non può essere lasciato solo. Noi dobbiamo fare in modo che nasca uno Stato libero,democratico, e soprattutto aiutare la gente ad uscire dalla disoccupazione.
L’Egitto deve tornare a primeggiare sulle sponde del Mediterraneo.
Questo è tutto Cairo ore 16,26. 3 Luglio 2011.
Cleolu