Per l’occasione è stato creato un sito che spiega le rivendicazioni e riassume le posizioni dei partiti: nei prossimi giorni sarà aggiornato indicando, collegio per collegio, l’impegno che esprimeranno i candidati (un bollino verde per i sì all’agenda di Arcigay, bollino rosso per i no).
Contemporaneamente è partita la diffusione in numerose città e comuni della campagna nazionale, composta da quattro manifesti affissi negli spazi di propaganda elettorale destinati a campagne collaterali, a sostegno del matrimonio civile per persone dello stesso sesso e contro omofobia e transfobia.
Anche in considerazione delle novità positive che vengono da Inghilterra e Francia sul tema, l’iniziativa vuole essere una richiesta diretta all’elettorato perché sostenga con il voto solo quelle forze politiche che dicono con chiarezza ’sì’ al matrimonio civile tra persone dello stesso sesso e no all’omo-transfobia, ed è parte integrante delle iniziative messe in campo dall’associazione perché partiti e movimenti politici imbocchino senza indugi l’autostrada dei diritti per tutti e tutte.
Sempre all’elettorato, affinchè i cittadini facciano pressione sui futuri parlamentari perché si assumano gli impegni contenuti nell’agenda di Arcigay, è rivolta una petizione on-line lanciata dall’associazone.
“Tutte le iniziative messe in campo – spiega Flavio Romani, presidente di Arcigay – impegnano coloro che governeranno ad uscire dal medioevo dei diritti nel quale stiamo languendo da anni. La maggioranza degli italiani è per il sì al matrimonio gay e per il no all’omofobia e transfobia. Sono solo il parlamento e i partiti che hanno ostacolato in tutti i modi questi provvedimenti civili e democratici”
Ma quali sono i primi risultati di questa iniziativa?