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Tendenza populista

Creato il 07 maggio 2013 da Societydoesntexist

Tendenza populistaLo spettro che aleggia in Europa dalla primavera del 2011 è quello del populismo. La ricerca di sostegno politico, dalle  elezioni democratiche per l'accettazione di politiche (seguite a un appello all'interesse di grandi gruppi), da raggiungere attraverso mezzi senza scrupoli, anche immorali. Tutto ciò è diventata una costola importante dell'attività politica odierna.
Le soluzioni propinate dai movimenti populisti sono caratterizzate: 1) dall'impossibilità ad offrire più di quanto ci si sente dovuti o da 2) carattere di adempimento temporaneamente possibile, ma non nel lungo periodo, o 3) fattibilità e sostenibilità solo a costi tanto pesanti da compromettere un imperativo interesse pubblico, tra cui lo stato di diritto. Un esempio del primo è un impegno manifesto per fermare l'immigrazione  (controlli di frontiera o muri divisori), irrigidire e ampliare le leggi contro la clandestinità e forzare i clandestini al rimpatrio, la seconda, un programma troppo ambizioso di opere pubbliche di grandi dimensioni, o un impegno a disposizioni di welfare over-generous e trasferimenti interregionali; la terza comprende la regolamentazione di attività criminali tramite l'introduzione delle stesse nelle quotidiane attività di governo. Risultato di ciò sono il condono e l'incoraggiamento alla costruzione di edifici illegali e dell'evasione fiscale. Ne consegue che, per necessità, un leader populista deve essere un bugiardo incallito e spudorato, a volte un ideologo rigido.
Paradossalmente è la natura della democrazia liberale che genera politici populisti e le ragioni che hanno portato alla loro ascesa sono da ritrovarsi nella crisi del modello fordista di produzione industriale e le conseguenti trasformazioni, le quali hanno scompaginato le vecchie classi, introducendo una sempre più accentuata frammentazione dei grandi aggregati sociali sui quali i partiti di massa prendevano piede. Da un lato, ci troviamo dunque di fronte a soggetti politici che hanno saputo capire con prontezza il disagio che stava emergendo; dall’altro, è da evidenziare come i partiti populisti abbiano prontamente occupato il vuoto politico lasciato da quelli tradizionali. La loro offerta tuttavia non è all’altezza delle sfide che si hanno innanzi, che richiedono il recupero della funzione di aggregazione svolta un tempo dai partiti, al fine di ritrovare un orizzonte prospettico capace di ridare fiducia nel futuro. 
Il crescendo di tale tendenza in tutta Europa è un risultato deprimente per qualsiasi progressista di sinistra o di destra, e prima di far seguire una breve lista (in aggiornamento) sui movimenti di spicco populisti, ci si dovrebbe chiedere come dovremmo procedere al fine di impedire tutto questo. La risposta è una e una sola, e tra le più semplici: Partecipazione politica, attivismo e rivalutazione. Non bisogna accettare semplificanti adagi quali "la politica è sporca" o che "tutti i politici sono corrotti". Questo significa pure combattere l'indifferenza in tutte le sue forme. Stringere alleanze politiche per la ricerca di un terreno comune, piuttosto che indulgere in spaccature insostenibili e inaccettabili attacchi alla aspirazioni delle persone e di autosufficienza. Evitare il dogmatismo. Difendere lo Stato democratico e lo Stato di diritto.
Prima di procedere con la lista, vorrei riportare quanto scritto su il Becco.it:
In conclusione, nell’utilizzo del termine “populismo”, è bene non cadere nella facile trappola della sovrapposizione automatica con l’estrema destra. Il populismo, infatti, proprio in virtù della debolezza del suo contenuto ideologico e dell’assenza di una codificazione rigorosa, può legarsi a qualsiasi tipo di formazione politica, e perfino essere utilizzato da esponenti politici che populisti non sono, ma che ritengono conveniente esserlo dal punto di vista elettorale, limitatamente ad alcuni aspetti (soprattutto in materia d’immigrazione). Sono molti i concetti fondamentali (come le nozioni di Stato, Nazione e Individuo) che subiscono cambiamenti sostanziali nel passaggio dalla destra radicale al populismo, per cui l’associazione non è sempre così scontata.


Grecia - Raggruppamento Popolare Ortodosso
E' un partito politico d'ispirazione ortodossa, assimilabile al conservatorismo nazionale, fondato nel 2000. Presenta un carattere nazionalistico accentuato; i temi principali sui quali si esprime sono l'immigrazione clandestina, l'istruzione, la politica estera e la riduzione delle tasse alle piccole e medie imprese.
Italia - Movimento 5 StelleDestra populista, caratterizato per il forte euroscetticismo e per le idee di mercato tendenzialmente conservatrici. Il movimento, che non si definisce un partito, presenta forti analogie con il Tea Party nordamericano.
   - Lega NordE' un partito politico italiano nato dall'unione di sei movimenti autonomisti regionali del nord Italia: Lega Lombarda, Liga Veneta, Piemònt Autonomista, Union Ligure, Lega Emiliano-Romagnola e Alleanza Toscana. Il partito mira all'indipendentismo padano
Regno Unito - United Kingdom Independence Party (UKIP)Partito politico britannico euroscettico di destra populista, fondato nel 1993. Il suo obiettivo principale è il ritiro del Regno Unito dall'Unione europea e la messa al bando dell'immigrazione. Il suo leader è il popolare Nigel Farage.
Russia - Partito Liberal-Democratico di Russia
E' un partito politico russo, fondato nel 1989 con il nome di Partito Liberal-Democratico dell'Unione Sovietica, che si ispira al nazionalismo e al populismo di destra.
Stati Uniti d'America - Tea PartyIl Tea Party è un movimento politico schierato a difesa del libero mercato e su posizioni conservatrici/libertarie, emerso negli USA nel 2009 attraverso una serie di proteste locali coordinate a livello nazionale. Tra i suoi membri di spicco troviamo Sarah Palin.
Ungheria - Fidesz, Unione Civica Ungherese
Il Fidesz è un partito conservatore, populista e cristiano. È membro del Partito Popolare Europeo, dell'Unione Democratica Internazionale (conservatori) e dell'Internazionale Democratica Centrista.

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