Tutto è filato liscio come l’olio: la pratica al Centrolistico e quella nell’oratorio di Gambara (nonostante gli spazi ridotti) oltre all’organizzazione del pranzo tipico bresciano (“spie-do”, la via della porchetta). Un “soft but strong” appuntamento tra amici serbi, milanesi e bresciani (a cui si è piacevolmente aggiunta l’aikidoka tedesca Susanne) che ha messo in luce tutta la bellezza dell’aikido.
Fonte inesauribile di entusiasmo, energia, armonia, simpatia ed empatia, il buon Maestro Milan ha saputo orchestrare con estrema semplicità e leggerezza gli oltre trenta partecipanti della due giorni trascorsa gradevolmente tra Milano e Brescia. A esser sincero sono tornato a casa un po’ frastornato (complice forse un po’ di birra?), affaticato (soprattutto al ginocchio che ho sottoposto al primo intenso test dopo tre mesi di riabilitazione) ma molto, molto soddisfatto!!
Nel mio dojo di Leno (BS) stiamo ancora gettando le basi del Tendoryu Aikido, stiamo studiando e cercando di applicare al meglio i principi della scuola del M° Shimizu ma ciò che più conta è che CI SENTIAMO sulla strada giusta. Una strada fatta di percezione dei movimenti, di continua e mai stressante ricerca della consapevolezza: a ogni seminario, con ogni Maestro, sento qualcosa di speciale sotto i piedi, sento ogni volta di fare un passo in più e, pur piccolo che sia, mi sta dando grandi soddisfazioni e sono certo continuerà a regalarmene.
Di certo ora ho ancor più voglia di continuare a camminare, senza eccessiva fretta però senza mai fermarmi (almeno spero non sorgano altri imprevisti fisici!). Per farlo ho bisogno di persone come Max, come Marco, come i ragazzi dei loro dojo, come i ragazzi del dojo Leno. Ho bisogno di conoscere, di osservare, di ascoltare (seppur in inglese… che comunque sto migliorando, soprattutto dopo qualche birra!) persone come Milan e i ragazzi del suo dojo, che mi hanno donato molto in questo memorabile weekend. Praticando con loro ho sentito un grande senso di stabilità e marzialità nell’arte che hanno intrapreso: sul piano fisico, mentale e spirituale. Uno spirito, una forza che nasce dal Ki, altrimenti, “senza il Ki l’Aikido resterebbe solo un gioco…” (citando le parole di Milan Velickovic).
So che ora il carissimo amico e senpai Simone vorrebbe aggiungere qualcosa a questa mia breve ma molto sentita introduzione… Prego Simone:
Accetto volentieri l’invito di Stefano a raccontare le sensazioni di un magnifico e proficuo stage. Tante, troppe cose bisognerebbe dire di questi due giorni trascorsi sotto la guida di Milan Sensei, ma dovrei scrivere un poema. Due giorni intensi in cui ho potuto lavorare di cesello sulle fondamenta del Tendoryu e in cui ho avuto conferma del buon lavoro personale che sto portando avanti, conferme che gli obiettivi che mi sono posto e il modo in cui mi approccio alla pratica è quello giusto. Come ha scritto Stefano è un cammino lento, si avanza per piccoli passi ma ben saldi. Non ha senso correre e perdersi il piacere di assaporare ogni singola emozione o sensazione.
L’aikido, ha tenuto a sottolineare Milan Sensei, è un’arte che si pratica a coppie, in cui è necessario aprire il cuore all’esterno per armonizzare il proprio ki con quello dei compagni. Aprirsi all’esterno, ai compagni ma anche al mondo con convinzione, con coraggio ma altresì attenzione allo svolgersi degli eventi. Eppure senza mai reagire ma lasciando scorrere la vita senza opporsi a essa… anzi unendosi e fluendo con essa, con dolcezza. Milan Sensei ha spiegato magnificamente che l’aikido nasce dal fluire del ki, che a sua volta nasce dal nostro centro, quindi dalla nostra individualità. Non ha senso copiare il maestro ma dobbiamo capire ciò che il maestro ci mostra, per adattarlo al nostro essere che è unico e per tanto inimitabile. Studiare i principi e da questi partire per studiare le tecniche per poi sentirle con il corpo e con lo spirito, non perché fini a se stesse ma perché fanno parte del nostro essere, del nostro istinto. D’altro canto devo ancora lavorare molto per non lasciarmi bloccare dalla rigidità e dall’intenzione di uke. Saranno mesi interessanti i prossimi che mi porteranno a continuare il cammino, anche in vista dell’importante incontro di ottobre con Eckardt Sensei.
A coronamento di un bellissimo seminario, la frase che mi ha fatto emozionare, che mi ha colpito di più, che racchiude il grande valore di Milan Sensei e del grande dono che O’Sensei ci ha lasciato, è stato il commento finale: ”non pensate che io sia meglio di voi, o più bravo, io sono solo qui per condividere, solo perché ho fatto un briciolo di strada in più… ”
Anche altri entusiasti partecipanti della BSGT Leno vogliono lasciare una breve ma sincera testimonianza:
Un caloroso grazie a Milan Sensei per ciò che mi ha trasmesso in questo entusiasmante seminario, oltre all’elevata competenza. Una grande capacità nel trasferire in modo molto chiaro e semplice i concetti chiave dell’ Aikido Tendoryu. Ciò che mi ha colpito è stata la puntualizzazione del Maestro per lo Zanshin, lo stato mentale che dev’essere sempre presente, persino durante gli esercizi di Taiso, una sorta di controllo costante della situazione, di ciò che ci circonda, in ogni momento… Grazie infinite a Milan Sensei e… spero di rivederlo presto! (Federico Bertoni)
Visualizzo mentalmente il “momento” della tecnica che Milan Sensei ci mostrava… e noto che in quel “momento” il Maestro è in uno stato mentale molto diverso da quello che è solito vedere nelle arti marziali agonistiche o negli sport combattimento, in cui chi si difende è sembra pronto a reagire in modo quasi violento… Quel che ho notato in Milan Sensei è il non essere mai mentalmente condizionato dall’intenzione di chi lo attacca. (Fabrizio Busi)
Mi è piaciuto molto, è sicuramente un Maestro molto bravo! (Cesare Rossi)
La mia prima esperienza in un seminario (dopo soli due mesi di pratica) è stata ottima! Spesso ho faticato nell’eseguire le tecniche ma sono state spiegate in maniera talmente semplice e logica, che le ho capite bene pure io! (Florin Nedelcu)
Davvero un bel seminario con un Maestro molto in gamba! Mi è piaciuto il suo modo di spiegare seguendo un filo logico, con esempi semplici e molto concreti. (Matteo Faini)
Molto bravo Milan Sensei, davvero un’ottima persona anche fuori dal tatami. Mi ha spiegato in modo chiaro cosa dovevo fare, curando ogni particolare, e invitandomi a sentire ogni tecnica e ogni movimento. (Michela Corsini)
Un ottimo Maestro che ha un metodo di insegnamento che ammiro molto. Mi ha fatto scoprire un altro punto di vista grazie anche alla frase “non copiate il Maestro, imparate a sentire da soli” Grazie per questa bella esperienza! (Nicola Molteni)
Mi è piaciuto moltissimo, davvero bravo e nonostante io non sappia l’inglese sono riuscito a comprendere ogni spiegazione. Quando lo invitiamo ancora? (Roberto Gorni)
Vuoi aggiungere due righe anche tu? Basta un pensiero, una nota, una frase rubata a Milan Sensei, a sigillo di quanto di buono (non solo a livello culinario!) abbiamo condiviso in questo memorabile weekend… Forza amici milanesi e serbi, coraggio amiche milanesi, serbe o tedesche….lascio a voi la parola per scrivere il vostro commento qui sotto.
SCRIVERE UN COMMENTO e condividere questo post sui social networks! Per ricevere gratis altri favolosi articoli -->> RSS feedThe following two tabs change content below.Thank you very much to all!
- Bio
- Ultimi Post
- Tendoryu Aikido: yes weekend! (english version) - 11 giugno 2014
- Tendoryu Aikido: yes weekend! - 11 giugno 2014
- Arti marziali quale scegliere? (fattore X) - 30 maggio 2014