Lo farà oggi contro il torinese Alberto Giraudo, altro 2.1, mancino dal tennis talentuoso che si è confrontato nella seconda semifinale all’altro romano Giulio Di Meo, anch’egli dotato di un tennis dai colpi tutto fuorché banali e capace di dare al match un aspetto spettacolare. Proprio lo spettacolo è stata la nota dominante della sfida, con entrambi i giocatori proiettati a dare tutto senza esclusione di colpi, a braccio completamente libero. Nella prima frazione è stato determinante un break conquistato dal torinese e tenuto con tanta forza fino al termine. Sul 5-4 e servizio Giraudo ha dovuto fronteggiare due palle consecutive per il contro-break ma ha servito benissimo allontanando il pericolo. Tutto da vivere anche il secondo set. Contendenti impegnati anche in alcuni siparietti simpatici, tra di loro e con il pubblico, folto e posizionato sulle tribune del circolo, ed appaiati fino al decimo gioco (5-5). Ancora un break, in favore di Giraudo, ha rotto l’equilibrio. Sul 6-5 il torinese è andato a servire per il match e non ha esitato, sciorinando grande condizione atletica ed il solito, efficace, servizio mancino.
“Una bella partita – ha affermato al termine – giocata senza timore e contro un ottimo avversario. Ci siamo divertiti ed abbiamo offerto un bello spettacolo al numeroso pubblico”. Un Giraudo presentatosi con la forma delle grandi occasioni: “Ho tenuto in inverno un regime alimentare adeguato ed i frutti si sono visti. Ho perso quasi 9 chili ed ora riesco ad esprimere appieno il mio tennis. Ora penso alla finale poi all’Open dell’Olympia Fossano, circolo per il quale sono tesserato. Intanto proseguo anche l’attività di maestro al Royal di Torino, un centro nato da poco che sta crescendo bene. Cerco di trasferire nei miei allievi la passione per questo sport”.