di Roberto Bertellino
Fin da piccolo Matteo, allora seguito dal maestro Roberto Marchegiani alla Canottieri Tanaro Alessandria, palesava un atteggiamento da gran professionista. La voglia di arrivare e, soprattutto, la cura dei dettagli. Ora pare che i meccanismi per crescere e salire siano oliati al punto giusto. Tre affermazioni, a qualsiasi livello, non arrivano mai per caso. Impegnato negli allenamenti al Match Ball Bra, con il coach Massimo Puci ed il suo staff, Matteo sta evidentemente prendendo sicurezza nei propri mezzi e mettendo a frutto tutto quanto imparato in tante stagioni da under. E’ un classe ’95 e con Napolitano, stesso anno di nascita, Quinzi e Baldi, due ’96, compone un quartetto terribile dal quale l’Italia tennistica si attende molto. Anche in ragione del fatto che tra Fognini, classe 1987, ed il poker, non c’è molto. Responsabilità, dunque, sulle spalle di Matteo e degli altri prodi. Ad oggi, dopo Quinzi, ormai top 400, c’è lui, che in virtù della vittoria triestina sarà a ridosso dei top 500 già la prossima settimana.
Intanto in quella in corso è impegnato nel 10.000 $ futures di Santa Margherita di Pula. Per ora un primo turno superato senza affanni contro il lucky loser Matteo Rigamonti (6-0 6-2). Con il suo segnaliamo i successi di altri piemontesi in tabellone. Colella, che si è imposto su Rastrella 6-2 6-2; Rondoni, che ha fermato in prima battuta il numero 1 del draw, il francese Reynet, per 7-5 2-6 6-1; Eremin, che ha piegato Ottolini con un doppio 7-5.
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