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Tentacle Erotica (di Marco Benoit Carbone): Recensione

Creato il 27 settembre 2013 da Mcnab75

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Tentacle Erotica
di Marco Benoit Carbone
Edizioni Mimesis
122 pagine, 12 euro

Sinossi

In un libro che si intitola Tentacle Erotica non ci si aspetterebbe di trovare Montaigne, il mito greco, Victor Hugo, Picasso e Hokusai. Certo, in compagnia di stripper, modelle fetish, octopus porn, BDSM, horror, hentai, cyberpunk, e molto altro. Non si tratta di un accumulo eterogeneo, di una contaminazione provocatoria, o di una legittimazione mitica dell’immaginario pornografico. È un qualcosa di molto più complesso e coerente, pur nel suo andamento a spirale. Marco Benoît Carbone ci offre una lettura ad ampio raggio di una figura dalla retorica visuale (qual è il tentacolo) ricca di risonanze mitiche, culturali e antropologiche, che permette allo stesso tempo di affrontare questioni politiche spinose. Dai crimini misogini ai limiti della censura. Dall’esotismo degli immaginari erotici agli stereotipi tenaci sul Giappone. Dalla funzione sociale al valore estetico della pornografia. Fino al dilemma se considerare i suoi territori estremi come una forma di dominio o una pratica liberatoria, pluralista e dionisiaca.

Commento

Curiosissimo volumetto, Tentacle Erotica è una lucida, puntuale e vivace analisi di uno dei trend erotico-pornografici che trovo più incomprensibili e ributtanti in assoluto: pratiche di sesso tra donne (o uomini) e creature tentacolari.
Una cosa che, solo a pensarci, mi causa gravi problemi d’impotenza, ma che pare avere molti fan in tutto il mondo, partendo dal Sol Levante, laddove questa feticismo è nato e si è progressivamente diffuso.

L’autore ci offre questa sua documentazione, accurata e precisa, del fenomeno, partendo dalle origini, che affondano in un certo filone artistico giapponese di metà ’700, ma che pescano in un immaginario molto più antico e universale. Basti pensare a certi miti greci, che raccontano di congiunzioni carnali tra esseri umani e mostri serpentiformi e/o acquatici…
Carbone ci porta poi al giorni nostri, e all’esplosione del tentacle erotica, tra videogame, hentai, manga, anime, fino a sbarcare in occidente, dove oramai viene ripetutamente citata (solitamente con toni morbosi e/o derisori) anche in serial e cartoni animati di grande successo, da CSI ai Griffin.

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Interessante il rimando – non certo nuovo – alle presunte metafore sessuali lovecraftiane, questa volta rielaborate nell’ottica del “sesso tentacolare”.
Personalmente non apprezzo tutto questo freudiano ricondurre ogni cosa alla dimensione sessuale, ma devo ammettere che l’analisi fatta dall’autore è ineccepibile, soprattutto nell’ottica di chi, decenni dopo, si è ispirato al Solitario di Providence. Citazione di merito per Galaxy of Terror (1980), di Roger Corman, di ispirazione lovecraftiana, in cui è inserito un “tentacle rape” vero e proprio.
Secondo Carbone anche le intrusive radice demoniache di Evil Dead (1981), altro film che omaggia HPL, possono essere ricondotte, almeno per sommi capi, al filone del tentacle porno.

A questo punto non mi stupisce certo scoprire che su Amazon e su altri store digitali sono disponibili molti romanzi (quasi sempre autoprodotti) che mischiano orrore e pornografia tentacolare.

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A mo’ di prova vi propongo in questo articolo alcune copertine, scegliendo tra le meno esplicite. Sarebbe curioso leggerne uno, giusto per saggiare il terreno, ma credo che non rientrerà nei miei progetti a breve termine. Comunque sia credo che uno valga l’altro, almeno a vedere le copertine…
A questo punto, forte delle considerazioni fatte da Marco Benoit Carbone, suggerirei agli appassionati di ripiegare direttamente sui manga nipponici che trattano questo argomento. Poi magari ditemi anche cosa vi attrae in questo particolare feticismo, già che ci siete.
Non è una confessione da bacchettone. Io non sono nemmeno contrario alla pornografia, quindi di certo non mi si può accusare di essere un retrogrado bacchettone.

A ogni modo questo saggio è interessante il giusto, e senz’altro estremamente singolare, visto l’argomento trattato.
Se vi va di approfondire, ve lo consiglio.

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Addendum: Il momento di bieca promozione tra colleghi

Ci sono poi racconti ed ebook che utilizzano tentacoli in copertina, senza dover attribuire loro forzati e forzosi connotati sessuali.
Mi riferisco, per esempio, a Bride of the Swamp God, un sword & sorcery alla vecchia maniera, scritto da Davide Mana e pubblicato recentemente sul Kindle Store. Vi pubblico qui sotto cover e link. Cover su cui spicca proprio un bel tentacolone old style…
Che poi, per dirla tutta, certi riferimenti, certe idee, possono essere suggeriti, senza sbatterli in faccia (o in altri orifizi) al lettore. E magari sono anche più belli.
Ma, come ho già detto, io il tentacle erotica non lo apprezzo granché.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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