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Teorema Catherine di John Green

Creato il 04 luglio 2015 da Nasreen @SognandoLeggend

Teorema Catherine

di John Green

  Teorema Catherine di John GreenTitoloTeorema Catherine
Autore: John Green
Edito da: Rizzoli
Prezzo: 14,00 €
Genere: Romance
Pagine: 342

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TramaDa quando ha l’età per essere attratto da una ragazza, Colin, ex bambino prodigio, forse genio matematico forse no, fissato con gli anagrammi, è uscito con diciannove Catherine. E tutte l’hanno piantato. Così decide di inventare un teorema che preveda l’esito di qualunque relazione amorosa, che gli eviti, se possibile, di farsi spezzare il cuore un’altra volta. Tutto questo nel corso di un’estate gloriosa, passata con l’amico Hassan a scoprire posti nuovi, persone bizzarre di tutte le età, ragazze speciali che hanno il gran pregio di non chiamarsi Catherine.

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Recensioneùdi AuriCrem

Eccoci qua a parlare dei tipici viaggi on the road alla Green! Premetto che amo i libri di John Green perché hanno tutti come protagonisti 3 categorie di persone:

  • il protagonista-genio incompreso e perciò emarginato che applica la sua intelligenza alla vita, senza apprendere per il puro gusto di farlo ma per la sete di sapere, da incanalare anche nel quotidiano, che però ha aspettative di vita particolari spesso non ben definite

  • la ragazza fuori dalle righe, con uno stile particolare, sia estetico che di vita, e un’intelligenza che va oltre al rendimento scolastico

  • una piccola compagnia di amici bizzarri e alla mano che costituiscono la frazione ironica del libro

Io AMO queste persone in particolare le prime due categorie! Ma torniamo a noi. Colin è un giovane intelligente cheTeorema Catherine di John Green passa la sua vita solitaria a studiare l’andamento delle sue relazioni con le Catherine alla ricerca della sua Eureka. Semplicemente questo fa. Ma quando il suo migliore amico lo trascina in un viaggio on the road, durante il quale Colin si sforzerà di costruire la formula/grafico che rappresenti al meglio l’andamento delle relazioni, si accorge che a volte anche una Lindsey può essere utile. Tutto qui, questa è la trama, questa è la storia. Ma qua dietro si nasconde una grande lezione, un mantra da interiorizzare che vale per tutto: le formule hanno eccezioni e non tutto ha una formula.

Lindsey non è una Catherine, Lindsey è una Lindsey ed è una Lindsey davvero tosta, è una Lindsey tratteggiata con la matita di John Green e come tale risulta una ragazza forte, corazzata di acciaio all’esterno non per difendere un’anima morbida o altre robacce da romanticoni, è corazzata d’acciaio perché è fatta così, PUNTO. Il fatto di voler giustificare sempre un’apparenza dura è una caratteristica di molti autori che non mi garba tanto e perciò apprezzo questo realistico punto di vista: alcune persone sono morbide, altre sono dure, spesso senza un motivo, lo sono e basta.

A suo tempo, quando lessi questo libro per la prima volta, un annetto fa, non capii bene ciò che adesso rileggendolo mi pare evidente: le Catherine di Colin sono come le nostre abitudini. Ogni giorno ci alziamo e facciamo cose che ci fanno sentire sicuri, parliamo con gente che ci fa sentire sicuri, andiamo in luoghi che ci fanno sentire sicuri, non ci sbilanciamo, non rischiamo, non usciamo dall’ordinario, dalla nostra routine senza nemmeno rendercene conto. Colin si innamora delle Catherine senza nemmeno sceglierlo come noi ci innamoriamo delle nostre abitudini e quando Colin si innamora di una Lindsey spezza la routine, la quotidianità, scoprendo che lo straordinario può essere piacevole tanto quanto l’ordinario, se non di più! Il protagonista ci dimostra che ci si può adattare, senza viverla come un adattamento forzato, ma come un modellarsi sulle proprie esperienze, uscendo dagli schemi, senza viverlo come un obbligo, ma come un’inclinazione naturale, l’umana tendenza al non ordinario.

Secondo me non puoi riempire lo spazio vuoto con la cosa che hai perduto. Se in qualche modo riuscissi a riaverla, non riempirebbe il vuoto che ha creato la sua perdita.

Teorema Catherine di John Green

Anche il viaggio on the road in parallelo con la vita piatta di Colin prima della partenza ci suggerisce che i cambiamenti sono SANI, i cambiamenti sono il pane per i denti di ogni uomo con la “u” maiuscola, noi siamo animali camaleontici, non siamo in grado di restare di un unico colore per tutta la vita, cambiamo senza nemmeno accorgercene anche in base alle situazioni in cui ci troviamo o nelle quali vogliamo metterci. Ragionandoci bene se un camaleonte vuole o deve spostarsi da una foglia ad un albero non rimane verde, e se la foglia è verde d’estate, d’inverno invece è marrone e il camaleonte deve perciò adattarsi per il bene della propria sopravvivenza! Insomma, per farla breve Colin è il tipico adolescente dei nostri tempi che si aggrappa alla normalità, alle sue certezze, ma le certezze non fanno bene all’uomo, tanto meno ai giovani! Quando si è giovani non ci sono certezze, non c’è routine, non c’è prassi da seguire, si cambia, si DEVE cambiare per raggiungere ciò che di più simile c’è ad una persona felice e una persona che non cambia non è felice, una persona che non matura, non viaggia, non impara, non cresce non è felice.

Il passato è una storia logica. È il senso di ciò che è avvenuto. Ma il futuro, poiché non è stato ancora ricordato da nessuno, non ha bisogno di avere un cacchio di senso. In quel momento il futuro- indefinibile da qualsivoglia teorema matematico o altro – si stendeva di fronte a Colin: infinito, inconoscibile e bellissimo.

Voto

  1Astelle

Teorema Catherine di John Green

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