Ci sono due bevande che stanno letteralmente spopolando: una è il Sakè, che mi piace paragonare al vino per le sue caratteristiche ( esistono anche i sake sommeliers), e l’altra è la Tequila. Sempre più bars-ristoranti nei paesi anglofoni esibiscono molte tequilas, sia da bere come digestivo o per accompagnare un pasto. Una delle migliori tequila che ho assaggiato è la Don Julio 1942; come tutti sappiamo la tequila è originaria del Messico e viene prodotto dalla distillazione dell’agave, una pianta simile al cactus che viene catalogata nella famiglia dei gigli. In Messico esistono più di 300 variazioni dell’agave ma solamente quella blu è l’ingrediente per produrre le migliori tequilas. I primi a produrre una bevanda fermentata a base di agave furono gli Atzechi che chiamarono Octli. Tornando ai giorni nostri, conosciamo la tequila come componente principale di alcuni cocktails tra cui spicca la Margarita, ma esistono tequilas che sono fantastiche con aromi e profumi da fare impallidire altri distillati. Per produrre una Tequila di qualità ci vuole tempo, materia prima e terroir proprio come nel caso dei vini. Il terroir, nel caso della Don Julio 1942, è quello de Los Altos, le colline della provincia di Jalisco, dove il particolare microclima combinato con il suolo minerale e argilloso permette alla Weber Blue Agave di maturare come in nessun altro posto del pianeta. proprio in queste terre , nel lontano 1942, Don Julio Gonzalez comprò la sua prima distilleria e piantò le sue prime weber blue agave. Per produrre una premium tequila abbiamo bisogno di usare 100% di blue agave che però deve crescere per almeno 10 anni prima che venga raccolta dalle abili mani dei Jimadors ( i raccoglitori di agave).
E’ molto delicato questo lavoro, un abile Jimador può raccogliere circa una tonnellata di pigne dell’agave per giorno, ma allo stesso tempo deve trattare le foglie con precisione e velocità in modo da eliminare sentori amari ed avere un succo vergine. Queste agave pinas ( pigne) vengono poi tagliate a mano per essere cotte uniformemente ( processo qualitativo che poche distillerie applicano) prima di essere cotte dolcemente al vapore, nei tradizionali forni di argilla, per almeno tre giorni per ottenere appunto il delizioso e dolce nettare dell’agave.
All’incirca servono 3,8 kg di pinas per produrre una bottiglia di Don Julio Tequila. Infine il succo è portato nella distilleria dove inizia la distillazione doppia. Don Julio per la sua 1942 utilizza vasche di distillazione che contengono al massimo tre barili per ogni ciclo di produzione.
La tequila Don Julio 1942 ha un colore profondo, con tinte ambrate e sfumature oro. Regala note di aromi dolci come ciliegie caramellate, nocciole, mandorle e cioccolato insieme a cannella dolce ed una leggera percezione di rovere. Al palato è vellutata, setosa, con il caratteristico sapore di agave arrostita, vaniglia, frutta tropicale molto matura e leggeri sentori di spezie. Finale intrigante che lega i sentori dell’agave dolce con il rovere e l’essenza di vaniglia.
Da servire nei bicchieri a cognac , oppure se si hanno le meravigliose flutes per la tequila, e poi prendersi un attimo e godersi il momento della degustazione magari, dopo avere sorseggiato la tequila, fumarsi un ottimo sigaro.