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Terapia del dolore, quanto è valida e quando è indispensabile

Creato il 30 settembre 2013 da Benesserestaff @benesserestaff

Di questi tempi, appena sentiamo un dolorino che ci da il tormento, siamo abituate a ricorrere subito all’utilizzo di farmaci. Ormai ce ne sono per tutti i malanni e ognuno propone un’azione mirata. Ma sono davvero efficaci? Si, però dobbiamo sempre considerare che, oltre ai benefici, ci sono una serie di rischi a cui ci sottoponiamo ogni volta che li assumiamo. I cosiddetti effetti indesiderati. Ovviamente, trattandosi di farmaci, dovremmo sempre consultare il medico prima, anche per i prodotti da banco che, comunque, possono avere effetti collaterali che sarebbe meglio prevenire. Quindi che fare se abbiamo dei dolori che ci creano problemi e che non riusciamo più a sopportare? Sempre con l’aiuto del nostro medico possiamo ricorrere a una terapia de dolore.

Cos’è la terapia del dolore e quando serve

La terapia del dolore, conosciuta anche come algologia, è un tipo di approccio terapico proposto per contrastare determinati stati di sofferenza. Questi sono studiati dalla medicina tradizionale che ne individua le cause, quando è possibile, e propone per essi una terapia idonea atta proprio a eliminare gli stati dolorosi a partire da ciò che li causa o agendo su di essi per contenerli.

Terapia del dolore, quanto è valida e quando è indispensabile
Il dolore, infatti, non è di per sé una causa di malessere quanto un sintomo di un problema più profondo. Il dolore può essere definito come un campanello d’allarme del nostro corpo che ci sta dicendo “Hei stai attenta, c’è qualcosa che non va come dovrebbe!”

In questo caso è quanto mai fondamentale riconoscere la causa dello stato doloroso e intervenire il più rapidamente possibile. Ma quali sono i casi in cui si deve necessariamente ricorrere alla terapia del dolore? I casi sono diversi perché questo particolare approccio prende in considerazione differenti patologie che inducono a stati dolorosi cronici, acuti o persistenti. Quando il dolore è cronico, per esempio, e non ci lascia svolgere le normali azioni quotidiane, o quando, anche se sporadico, nella sua fase acuta, diventa invalidante. In tutti questi casi è opportuno consultare un medico e ricorrere alla terapia del dolore.

Naturalmente dobbiamo essere in grado di valutare la nostra condizione, se soffriamo di mal di denti, la causa potrebbe essere una carie, se provando a risolvere la situazione dal dentista, il problema dovesse continuare a persistere, allora è probabile che quel dente possa essere interessato da una forma nevralgica. Dopo tutte le dovute indagini del caso, sicuramente, ci verrà consigliata una terapia del dolore per poter sopportare le fasi acute del disturbo. Mai e poi mai, in questi casi, il fai da te. Possiamo sicuramente provare con i rimedi naturali o la medicina alternativa, ma se non dovessimo riscontrare benefici, andiamo dal nostro medico e di corsa!

Quali disturbi si possono trattare con la terapia del dolore?

Le patologie che possono trarre beneficio dalla terapia del dolore sono diverse e secondo la tipologia di disturbo il dolore andrà trattato in modo differente.


In alcuni casi sarà sufficiente assumere degli antidolorifici, in altri si potrà ricorrere a infiltrazioni o elettrodi (TENS) solo per fare qualche esempio. Uno dei casi più frequenti in cui si ricorre alla terapia del dolore è l’artrosi che sovente causa dolori talmente forti da essere momentaneamente invalidante. Anche le ernie del disco e altre patologie a carico dell’apparato scheletrico possono essere trattate con la medicina analgesica.

Casi di nevralgie, come per esempio quella del nervo del trigemino, che provoca acuti dolori percepiti come fitte continue al nervo che passa sull’orecchio, all’altezza dell’occhio, così come altri tipi di cefalee possono essere curati con la terapia del dolore. Il dolore dovuto all’infiammazione del nervo sciatico, lombalgie di varie entità, sono tutti disturbi che trovano, molto spesso, un rapido giovamento con questo tipo di cure. I tempi di somministrazione, naturalmente, sono variabili, sarà il medico curante a decidere per quanto tempo sottoporci al trattamento dopo aver valutato il quadro generale della nostra situazione.

Risultati definitivi o cure palliative?

In molti casi, quando si individua il fattore scatenante dello stato doloroso, è possibile intervenire direttamente su di esso e curarlo affinché tale stato possa regredire.

Terapia del dolore, quanto è valida e quando è indispensabile
Purtroppo delle volte non è possibile individuare la causa del dolore o non è possibile intervenire su di essa, per cui si agisce unicamente sullo stato doloroso cercando di contenerlo. In questo caso si tratta di cure palliative che non elimineranno mai definitivamente il nostro problema, ma che ci aiuteranno a tenerlo sotto controllo e a conviverci.

Se ci vengono somministrati cortisonici, tramite infiltrazioni, per esempio, o anche per via orale o pomate locali, sicuramente trarremo notevole beneficio dalla terapia, ma se il dolore è causato da un’artrite degenerativa, sulla quale non fosse possibile intervenire con protesi, il dolore, una volta terminato l’effetto analgesico, tenderà a ripresentarsi. Purtroppo in queste circostanze non si può fare altro che rendere la qualità di vita migliore possibile grazie alla terapia del dolore, ma con la consapevolezza chec non si otterrà mai una risoluzione definitiva del problema..


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