Dura appena un tempo la sfida di Grozny, il tempo sufficiente ad un buonissimo Terek per spazzare via l’Arsenal Tula, centrare il terzo successo in campionato e salire a quota dieci punti dopo cinque giornate, un bottino comunque invidiabile. Tutto fin troppo facile per i ceceni, contro un avversario che a livello di gioco corale non è nemmeno terribile, ma paga la scarsa qualità complessiva di una rosa palesemente inadeguata e, soprattutto, una fase difensiva da far accapponare la pelle e su cui Alenichev dovrà lavorare in modo oculato: il 3-5-2 proposto per l’ennesima volta ha grandi lacune sia nel trittico arretrato, sia sugli esterni: o arriverà qualcuno negli ultimi giorni di mercato, oppure ci sarà da piangere – davvero tanto – per tutto l’anno.
La partita, dicevo, dura un tempo, il necessario per i padroni di casa di fare a pezzetti gli avversari. Dopo venti minuti un pallone di Rybus può attraversare tutta l’area piccola senza che nessuno intervenga a spazzarlo: sul secondo palo Lebedenko sblocca la gara. Imbarazzanti i difensori, rivedibile il portiere Filimonov che sta praticamente dentro la porta non tentando nemmeno l’uscita. I giallorossi provano a reagire, ma il tutto è concentrato in un bolide dalla distanza di Ryzhkov ben parato da Godzyur. La difesa cecena non soffre, quella ospite fa danni a tutto andare: sugli sviluppi di un corner l’Arsenal Tula dimentica cosa sia il fuorigioco e permette a Mauricio di trovare il raddoppio, deviando col tacco un tiro sporco di Lebedenko. Sempre su calcio d’angolo arriva anche il tris, con Filimonov che esce completamente a vuoto e Komorowski che appoggia facilmente di testa il pallone in rete. 3-0 all’intervallo, che sarà anche il risultato finale dopo una ripresa noiosa e priva di alcuno spunto interessante.
IL MIGLIORE: MACIEJ RYBUS – Propizia il goal del vantaggio di Lebedenko con un cross rasoterra che nessuno intercetta, e batte tutte le palle inattive che creano costante apprensione nella retroguardia ospite. In mezzo, una partita di grande corsa e – come sempre – grande qualità.
IL PEGGIORE: ALEKSANDR FILIMONOV – Quarantuno anni da compiere ad ottobre, bandiera della squadra, mostra tuttavia di essere ben arrugginito e di non poter essere un valore aggiunto per la rosa. Dorme – con tutta la difesa – sul vantaggio ceceno e sbaglia completamente il tempo dell’uscita nel terzo goal di Komorowski. I tempi in cui raggiunse la Nazionale sono ben lontani.
TABELLINO:
Reti: I.Lebedenko 19′, Mauricio 32′, M.Komorowski 45′
Ammoniti: A.Maloyan 50′, R.Utsiev 59′, M.Kascelan 67′, A.Semenov 71′
Terek Grozny (4-2-3-1): Y.Godzyur; F.Kudryashov, M.Komorowski, A.Semenov, R.Utsiev; Mauricio, Adilson (dal 79′ D.Kuzyaev); M.Rybus (dall’88′ I.Aissati), O.Ivanov, I.Lebedenko (dall’85′ K.Kadyrov); Ailton. A disposizione: E.Gorodov, Antonio Ferreira, J.Ojala, I.Aissati, Kanu, F.Piriz, A.Akhyadov, J.Bokila. Allenatore: Rashid Rakhimov.
Arsenal Tula (3-5-2): A.Filimonov; I.Lozenkov, E.Osipov, I.Kaleshin (dal 79′ S.Sukharev); S.Ignatjev (dal 67′ A.Makarenko), S.Kuznetsov, M.Kascelan, V.Ryzhkov, I.Ershov; M.Votinov (dal 46′ A.Kutjin), A.Maloyan. A disposizione: M.Klikin, S.Kotov, A.Vasiljev, M.Lepskiy, A.Lyakh, D.A.Smirnov, A.Zotov, A.Bazanov, S.Maslov. Allenatore: Dmitri Alenichev
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