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Teresa e la caduta del Premier

Da Bibolotty
Teresa è triste per le giovani avvenenti che non hanno più l’opzione di carriere politiche avvincenti.
In tanti perderanno il lavoro, autisti, papponi e spacciatori, e anche i giornali venderanno meno.
Sicuramente di lui alcuni sentiranno la mancanza ma li assicuro io stessa che faremo meglio senza.
A guardare la Piazza ieri sera Terry si è chiesta ancora una volta chi è che lo voleva, e se tra tutti quelli che l’hanno votato c’era anche qualcuno che l’ha insultato.
Ma sì, l’italiano è da sempre voltagabbana sale sul carro del vincitore così come per sistemare famiglia e genitori va in cerca per lui di sostenitori.
Teresa e la caduta del Premier
Ma questa è solo l’opinione di Teresa una che non crede nella proprietà privata, lei non ama nemmeno Bersani, Teresa non ce l’ha solo coi nani.
E comunque sono stati i mercati a farlo crollare non la forza popolare: anche di questo, certa Italia si dovrebbe vergognare.
Ancora una volta sono arrivati a salvarci i cugini più seri, non dobbiamo contrabbandare una casualità con una nostra personale lotta per la libertà.
E comunque Terry che vent’anni fa stava in centro a tirare monetine, non crede più che a certa politica si possa metter fine.
Terry sicuramente è felice che Lui abbia restituito il mandato, ma non crede proprio che il problema si risolverà in questo modo.
Dopo l’edonismo reganiano di bettino abbiamo avuto il mito del nano, dell’imprenditore che ci avrebbe fatti ricchi e che ci ha tolto di tasca anche gli spicci.
È la testa di molta gente che va cambiata, l’idea dell’effimera felicità che dev’essere schiacciata.
Ci sono giovani che hanno avuto solo lui come esempio, sono loro che vanno educati a un modo di vedere meno empio.
Teresa e la caduta del Premier
Ciò che manca sono gli ideali e la cultura, e se non gliene diamo altri vivremo per sempre nel grande circo dei nani e delle ballerine, dove vince chi ha il contatto migliore e non chi merita e ha studiato con rigore.
Non abbiamo di fronte un foglio di carta pulita su cui scrivere la nostra storia, ci sarà un nuovo riciclo e un nuovo rimpasto, un po’ di confusione per toglierci memoria e li vedremo di nuovo in fila e riciclati pronti a stendere programmi e ricominciare a fare danni.
Per Terry la soluzione ci sarebbe: che prendano stipendi da impiegati e che non siano più al di sopra della legge, che il loro mandato duri solo una legislatura, il solo deterrente a una natura ladrona.

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