Conoscevo questa illustre concittadina di fama, ma per un puro caso mi sono trovato a passare davanti alla sua casa natale, situata nel centro storico di Torino.Con un gesto che ho apprezzato molto, il Comune ha posto una lapide commemorativa alla sua memoria di fianco all'ingresso di quel palazzo. Eccolo!
Qui di seguito, qualche notizia storica.
Nata a Torino il 24 aprile 1866, mostrò fin da piccola interesse per la musica. Il padre, di modeste origini, appassionato di musica e violinista dilettante, fu lungimirante e le pose un violino fra le braccia.
Da bambina Teresina iniziò a suonare all'età di soli sei anni davanti ai caffè di Torino, nelle piazze di Piemonte e Liguria, quindi in Svizzera e nella Francia del sud. Ben presto, grazie all'interessamento di un mecenate, iniziò studi regolari entrando nel 1877 al Conservatorio di Parigi dove nel 1880 consegui brillantemente il diploma con il massimo dei voti, ottenendo altresì il Gran Premio previsto da quella istituzione. Subito dopo iniziò una fulgida carriera concertistica che la porterà in ogni nazione europea, prima donna concertista in Russia ed in America. Fu in contatto coi musicisti e compositori illustri come Verdi, Wagner, Rachmaninov, Catalani, Boito, Joachim, Liszt, Brahms... Sposò il conte Franchi Verney della Valletta, musicologo e critico musicale a Torino.
La sua vita sembrava ormai scorrere su binari rettilinei verso vette sempre più luminose, ma il destino le fu avverso, con la tragedia per la perdita dei suoi figli gemelli.
Provata, Teresina registrò una battuta d'arresto, ma con la forza della volontà e della fede che mai l'abbandonò riprese l'attività interpretativa nel 1895 e poi nel 1898 effettuò due fortunate tournées in Russia, ammirata e osannata dal pubblico e dalla critica.
Nel 1911 restò vedova, ma due anni dopo andò sposa al conte Emilio Quadrio de Maria Pontaschielli, originario di Sondrio ove si trasferì diventando cittadina d'adozione della Valtellina.
Lasciata la carriera concertistica tenne la cattedra di violino e viola nel Conservatorio di Milano e poi all'Accademia di Santa Cecilia di Roma.
Il suicidio della madre, all'inizio della carriera, la perdita dei due mariti e dei due figli segnarono profondamente la sua esistenza. Forse per questo, al termine della sua vita, si fece suora rinunciando ad ogni bene materiale che diede in beneficienza.
Si ritirò a Roma nel Convento delle Suore dell'Adorazione Perpetua, assumendo il nome di Suor Maria di Gesù, lì visse dedita alla preghiera e alla vita contemplativa sino alla veneranda età di novant'annì, morì infatti il 28 ottobre 1956.
L'attenzione mostrata per l'insigne violinista è cresciuta notevolmente in questi ultimi anni. Già nel 1989 a Sondrio si è tenuto un concerto a lei dedicato, manifestazione di alto livello artistico che aveva destato interesse e curiosità. Nel 1990 s'è svolta una conferenza sulla Tua, riguardante in special modo la tecnica violinistica e il gruppo strumentale "Teresa Tua" si esibisce da allora per celebrare la figura di questa grande violinista.
Le notizie storiche riguardanti questa artista, le potete trovare nel libro di Anna Trombetta e Luca Bianchini "TERESINA TUA L'ANGELO DEL VIOLINO", editore Daniela Piazza
Il Teatro Regio di Torino ha esposto nel suo interno alcune vetrine contenenti svariati strumenti di notevole importanza storica.Una di queste è quella dedicata alla Tua , che contiene un violino antico con etichetta Antonio e Gerolamo Amati del 1667, un violino di Leandro Bisiach del 1900, un altro di Carlo Giuseppe Oddone del 1926 nonchè un prestigioso archetto appartenuto a Kreutzer.
Il più prezioso degli strumenti appartenuti alla Tua, lo Stradivari del 1709, è invece pervenuto attraverso il successivo lascito della sua amica Giulia Tommasini.
Il Conservatorio di Milano, da quest'anno mette in palio la Borsa di studio "Teresina Tua", dedicata a strumentisti ad arco ed assegna un premio di Euro 4.000. Sono ammessi studenti dal VI al IX corso del Vecchio Ordinamento (per il contrabbasso dal IV al VI), del Livello Avanzato del Corso Preaccademico e del I e del II anno del Triennio del Nuovo Ordinamento.
Concludo lasciandovi in compagnia di Beethoven, con il suo concerto per violino e orchestra in re maggiore.
Buon ascolto!