Vedo i ragazzi di Terezin
in gruppi scomposti
addossati come le pietre
del cimitero ebraico,
con i sassi raccolti come fiori,
con i biglietti a capo chino,
senza più berretti, aspettando
di tornare alla vita
nel ghetto sicuro,
nella Sinagoga dalle luci rosse
e delicate dei lumini.
3 gennaio 2004