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TERGERE, TERSO, SERTAO; Propone; Perle

Creato il 08 novembre 2012 da Chinalski

Tèrso
Participio passato di tergere.
Aggettivo.
1. Detto di superficie del tutto pulita, priva di macchie: vetri trasparenti e tersi (Dante).
2. Nitido, pulito, senza impurità: cielo terso; un’aria timida e tersa, da mattina presto (Calvino).
3. (figurato) Detto di stile o scritto che rivela proprietà di linguaggio ed eleganza formale: una pagina, una prosa tersa.

Tèrgere
Dal latino tergere, di etimologia incerta.
Verbo transitivo [io tèrgo, tu tèrgi ecc.; passato remoto io tèrsi, tu tergésti ecc.; participio passato tèrso].
1. (letterario) Pulire asciugando, forbire, nettare.
Asciugare: scendea Venere dall’Olimpo, e delle sue / ambrosie dita le tergeva il pianto (Foscolo).
2. (letterario) Rendere nitido.
(raro, figurato) Purificare: o fiamma, o rose sparse in dolce falda / di viva neve, in ch’io mi specchio e tergo (Petrarca).

Detèrgere
Dal latino detergere, composto di dì- ‘de-’ e tergere ‘asciugare, nettare’.
Verbo transitivo [coniugato come tergere].
Pulire: detergere un cristallo, una piaga.
Toglier via, asciugare: detergere (o detergersi) il sudore dalla fronte.

Una (parola) giapponese a Roma

Sertao [ser'tao]
Voce portoghese sertão, accorciativo di desertão ‘luogo abbandonato, deserto’.
Sostantivo maschile invariabile.
(geografia) Foresta rada, interrotta da zone in cui si pratica l’allevamento del bestiame, tipica delle regioni interne del Brasile.

La Parolata propone

Forse anche a voi hanno insegnato da bambini che il "sé", pronome personale riflessivo della terza persona, va scritto senza accento quando è accompagnato da "stesso" o "medesimo". La redazione della Parolata ritiene astrusa questa regola. Ed è in buona compagnia.
Luca Serianni (Grammatica italiana – Italiano comune e lingua letteraria) ritiene, ad esempio, «Senza reale utilità la regola di non accentare sé quando sia seguito da stesso o medesimo, giacché in questo caso non potrebbe confondersi con la congiunzione: è preferibile non introdurre inutili eccezioni e scrivere sé stesso, sé medesimo».

La Parolata propone che il pronome vada scritto sempre "sé".

Perle dai porci

"Io mi fido di Berlusconi, lui si fida di me e quindi entrambi si fidano l’uno dell’altro".
Il segretario del Pdl Angelino Alfano.

Proposta da Mauro.



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