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terra dei fuochi: un “falò” che ci unisce

Da Sallychef

Ciao,
sono trascorse le feste che concludevano il 2013, hai già stilato l’elenco dei buoni propositi per il nuovo anno?
Se così fosse, vorrei suggerirti in questo post di aggiungerne un’altro:

il mantra che spesso echeggia nella mia testa “di buone intenzioni è lastricata la strada per l’inferno” mi aiuta a non disperdere energie in progetti inconsistenti, anche se l’inferno sarebbe un bel posticino, con tutto quel fuoco e carboni sempre ardenti, per una cucina sana senza grassi aggiunti

;)

Anche questo inizio d’anno sembra non volerne sapere di buoni propositi, anzi, ci manda un monito con quest’ultima pioggia torrenziale per non dimenticare quanto è già accaduto.

Come lacrime per la disperazione che non trova conforto  alla scomparsa di Michele, l’acqua viene giù a coprire le vergogne di una terra che abbiamo smesso di amare.
La terra dei fuochi non è un barbecue dove mettere altra carne al fuoco, ma è un inferno! Per quei cittadini, produttori e consumatori aggrediti e ingiuriati, la cui unica colpa è di avere dei conterranei criminali che hanno favorito l’ecomafia.

Ben vengano le Aziende che a tutela dei loro prodotti invitano i ricercatori indipendenti a vigilare con trasparenza e rendere pubblici tutti i dati che ne certifichino la qualità; i Produttori, che accolgano in maniera propositiva di sottoporre a ulteriori ispezioni le loro imprese e i loro prodotti, nonostante le procedure previste dalle normative italiane; come l’esempio dato dal Consorzio della mozzarella di bufala campana che ha affidato ai laboratori tedeschi l’analisi sui prodotti, il cui esito ha dimostrato la salubrità e l’alta qualità delle loro produzioni. Ma tutto questo ancora non basta.

Avrei auspicato che una voce autorevole come quella di Don Alfonso Iaccarino, con il sostegno di tutti gli chef Italiani e quelli che operano all’estero, avesse intrapreso un’azione forte e determinata per manifestare contro la disinformazione, come ad esempio che tutti proponessero un menù contenente almeno un piatto composto da soli prodotti campani.

Non basta che siano le aziende a muovere i primi passi, c’è la necessità che tutti insieme ci adoperiamo, con i mezzi di cui disponiamo, perché i fuochi siano quelli che ardono dentro di noi, di passione, a difesa di tutti i territori, perché nessuno di questi è immune.
Buon gennaio.

firma


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