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Terra, quadro sul (potenziale o reale?) delirio climatico: verso parigi 2015

Creato il 23 dicembre 2014 da Alessandro @AleTrasforini
Cosa accadrebbe qualora la Terra dovesse riscaldarsi sempre di più a livello di temperature medie registrate? Per rispondere il più esaurientemente possibile a questa ed altre simili domande, occorre prestare ascolto a quanto riportato nell'articolo "2014, l'anno della grande febbre: Mai così caldo sul pianeta Terra" richiamato sull'edizione online de La Repubblica.
I dati citati sarebbero, a questo proposito, perfettamente emblematici ed indicativi di una situazione di enorme pericolo:
"[...] Secondo i dati dello statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration, tra gennaio e novembre 2014 la temperatura media globale misurata [...] ha superato di 0,68 gradi la media del XX secolo, pari a 14 gradi. Dunque, a meno di improbabili sorprese, il 2014 sarà l'anno più caldo dall'inizio dell'era industriale. [...]"
Il dato caratteristico di queste misurazioni finisce per interessare suolo ed oceani, restringendo dunque il margine di osservazioni ed interpretazioni riguardo ad un fenomeno dalla tremendamente complicata interpretazione.
Sono infatti molteplici le cause che potrebbero aver causato questo innalzamento, includendo eventuali errori/metodologie di calcolo che potrebbero essere state da più voci possibili non correttamente impiegate/utilizzate.
Le voci critiche nei confronti di questo innalzamento di temperature medie avrebbero potuto (o dovuto) condurre a maggiori sostanziali provvedimenti, da assumersi specialmente nella recente conferenza climatica tenutasi a Lima. Rimandare soluzioni vincolanti al 2015 rischia di produrre ulteriori ritardi nell'assunzione concreta di responsabilità e di reali provvedimenti per mitigare gli (innumerevoli) effetti potenziali e concreti che una degenerazione simile potrebbe mettere in atto. Tali fenomeni, stando a quanto definito nella Conferenza opportuna, erano stati evidenziati anche precedentemente.
Seppur mediante un'analisi che aveva condotto a definire risultati differenti, assumendo al netto anche basi temporali diverse:
"[...] L'allarme sull'anno da record era stato lanciato anche dall'Organizzazione meteorologica mondiale [...] alla Conferenza annuale sul clima [...]. I dati erano leggermente diversi, si parlava di un aumento di 0,57 gradi tra gennaio e ottobre rispetto alla media 1961-1990 e di 0,09 gradi rispetto alla media degli ultimi dieci anni, ma la sostanza era la stessa. [...]"
Prescindendo dal contesto, è (purtroppo) facile evidenziare un aumento generalizzato delle temperature.
Rilevata la natura sostanziale di un fenomeno strutturalmente molto complesso, occorre più di tutto definire un modello che sappia contribuire potenzialmente ad individuare a quali futuribili conseguenze poter far tendere l'involuzione della situazione in atto.
A quali conseguenze può portare il riscaldamento globale? Prima di intraprendere qualsivoglia riflessione attorno alla presente domanda, occorre fare attenzione a quali possano essere le pieghe che hanno contribuito a causare quella che attualmente sembra una degenerazione senza possibilità di ritorno immediato ad una ricercata normalità:
"[...] Le emissioni di anidride carbonica, che vedono Cina e Stati Uniti in cima alla classifica [...], e quelle di altri gas serra continuano a far salire la temperatura. [...] la prestazione da record del 2014 è dovuta in massima parte al riscaldamento degli oceani [...]. Le temperature elevate degli oceani, insieme ad altri fattori, hanno poi contribuito alle piogge e alle inondazioni catastrofiche registrate in alcuni Paesi e alle siccità estreme sperimentate da altri. [...]"
La complessità del presente fenomeno riguarda, dunque, il contesto globale che prefigura un allarme da cui nessuno può essere esente.
A prescindere dai punti di vista possibili, infatti, è lecito chiedersi a quanto possa ammontare il concorso di colpa dell'umanità intera per aver raggiunto cifre tanto pericolanti e pericolose per l'intero equilibrio globale. Quanto accade a livello globale è invece identicamente in corso di realizzazione anche nella sola penisola italiana? La risposta a questa domanda, pur non essendo univocamente definibile, può maturare attraverso una riflessione attorno ai dati che l'articolo in questione definisce per sommi tratti:
"[...] Da noi il 2014 è l'anno più caldo dal 1800, secondo la Banca dati [...] del Cnr di Bologna.
Con le elevate temperature registrate a novembre, il più caldo degli ultimi duecento anni, si è chiuso per il nostro Paese l'anno meteorologico cominciato nel dicembre 2013 e si è chiuso 'come il più caldo della serie, con una anomalia di più 1,4 °C al di sopra della media del periodo di riferimento (1971-2000). Se guardiamo i dieci anni più caldi dal 1800 a oggi, ben nove sono successivi al 2000', spiega Michele Brunetti, responsabile della Banca dati [...]"
Si starebbe assistendo, pertanto, ad un globalmente complessivo aumento dei livelli di temperature medie in molti luoghi del pianeta.
A quali risultati potrebbe condurre questo aumento? Quanta parte di colpa risiede nell'(ab)uso delle tecnologie che l'umanità sta esercitando sull'intero pianeta, sia in termini reali che potenziali? A domande come queste potrebbe rispondere, purtroppo, il rischio di veder innescato un prepotente effetto domino dall'entità forse ancora non completamente calcolabile/pronosticabile.
La complessità del fenomeno studiato è talmente intricata da impedire l'assumersi di soluzioni univoche o, parimenti, oggettivamente giuste: è essenziale affrontare il problema nella sua globalità ed interezza. A quali conseguenze potrebbe rimandare l'effetto domino innescabile dall'aumento dei medi livelli di temperatura registrati? Per rispondere a questa domanda in una maniera simil-divulgativa si deve partire da un assunto tanto fondamentale quanto fondamentalmente ignorato, in un'ottica che sembra far leva su questioni più formali e burocratiche che sostanzialmente protese all'azione corretta e coerente per la mitigazione dell'esistente: quali (ulteriori?) fenomeni potrebbe riservarci il futuro?
Al netto delle opinioni relative al surriscaldamento, volendo evitare di giocare sul centesimo di grado utile per scongiurare il raggiungimento della linea di non ritorno, è tanto possibile quanto lecito individuare una complessità di fenomeni tremendamente non arginabile: le conseguenze del deragliamento climatico finirebbero per riguardare infiniti "comparti" del contesto umano.
Dagli equilibri della società globale all'economia dei Paesi sottoposti a variazioni climatiche più consistenti, dalle degenerazioni ambientali al precipitare di fenomeni già in precario equilibrio: potrebbero essere tante (e tanto consistenti) le alterazioni riscontrabili.
Per comprendere appieno la complessità di un fenomeno simile, occorre ricondursi ad alcune linee guida presentate nell'opera "Le stranezze del clima - Che cosa sta cambiando, e perché" presentato da Zanichelli nella collana scientifico-divulgativa Chiavi di lettura.
Riassumendo brevemente il complicato contesto nel quale si cerca di restringere il campo di dubbi fornendo un contributo il meno diplomatico possibile, è possibile concentrare le attenzioni su tanto pochi quanto fondamentali punti di vista utili(zzabil)i per decifrare una consistenza di tale portata:
  • Quantificare il più esattamente possibile l'aumento delle temperature per l'anno 2100;
  • Quantificare l'innalzamento del livello dei mari per l'anno 2100;
  • Valutare quali possano essere le conseguenze e le implicazioni legate all'effetto dei gas-serra per il periodo fissato da simulazioni (più o meno affidabili) per l'anno 2100;
  • Valutare la concreta possibilità di assistere a fenomeni metereologici dalla frequenza minore ma dalla maggiore intensità;
  • Possibilità di valutare un concreto innalzarsi dei livelli delle acque marittime, con conseguente potenziamento di fenomeni quali onde anomale con relativi aumenti di distruttività;
  • Creazione potenziale di milioni di sfollati, per via dei combinati effetti legati al delirio climatico-ambientale;
  • Pericoli non indifferenti per la salute umana, relativamente a malattie e/o disturbi acquisibili a seguito della degenerazione climatica;
  • Rischio concreto di estinzioni a seguito di alterati e non pienamente verificabili squilibri climatici; 
  • Rischio di vedere le acque dolci scarseggiare, con conseguenti possibilità di vedere aumentare le potenziali problematiche per l'intero genere umano;
  • Aumento probabile dei periodi di siccità, con rischio di migrazioni di popolazioni intere residenti in zone già ad elevato indice di mobilità ed emigrazione; 
  • Destabilizzarsi anche consistente delle produzioni alimentari. 

Al netto delle probabilità e delle possibilità esistenti per il futuro, occorre concentrarsi al meglio possibile su quali possano e debbano essere i passi da compiere nell'immediato per cercare con ogni mezzo di migliorare il domani che arriverà.
A questo proposito, pertanto, sembra opportuno partire dal primo rischio possibile ed aggredibile in termini concreti:
"[...] Gli scienziati hanno fissato un limite oltre il quale la febbre della Terra porterebbe a scenari catastrofici: entro fine secolo, l'aumento globale di temperatura non deve superare i due gradi rispetto all'epoca pre-industriale e per ora è cresciuta di 0,86 gradi. [...]"
Risiede davvero in questa questione il primo passo da compiere per un miglioramento radicale (quantomeno sul medio-lungo termine) delle condizioni esistenti? Può essere possibile adottare altri strumenti di misura, altre metodologie di rilevazione? Si hanno risultati diversi e differentemente impostati, in questo contesto di globale inasprimento dei rischi collettivi e globali? Si cercano soluzioni concrete, non solo a partire da Parigi 2015.
Tutto fals(at)o e/o gonfiato ad arte?
Si attendono conferme a perorazione di questa tesi e/o ulteriori argomentazioni più convincenti/verificabili/riscontrabili rispetto alla globalità del quadro presentato.
Fonte citato: "2014, l'anno della grande febbre: 'Mai così caldo sul Pianeta'", La Repubblica, G.Spataro [http://www.repubblica.it/ambiente/2014/12/22/news/febbre_pianeta-103493830/]
TERRA, QUADRO SUL (POTENZIALE O REALE?) DELIRIO CLIMATICO: VERSO PARIGI 2015 Fonte immagine: kbsitalia.com

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