Uno scorcio del Castello da cui si intravvede anche la cupola della Cattedrale in due foto, la prima del 1906 la secondo del 2014
Tag: cagliari, castello, cattedrale, terrapieno
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Le foto di mia proprietà invece sono a disposizione di chiunque ne voglia fare un uso appropriato, sempre però che se ne citi la fonte. -
Molte fotografie di questo blog sono state scattate da Edouard Delessert - Di famiglia agiata, letterato e romanziere, Édouard Delessert (Parigi, 1828-1898) viaggiò a lungo in Oriente, e non mancò di documentare i suoi soggiorni in altrettanti diari di viaggio. Il suo approccio alla fotografia risale all'incirca al 1850, grazie a Gustave Le Gray, l'inventore del negativo cerato - versione perfezionata del calotipo ideato da Fox Talbot - e allo zio Benjamin Delessert, membro fondatore della "Société Héliographique", la prima associazione fotografica francese. Fu tra i primi ad utilizzare il piccolo formato "carte de visite", ideato nel 1851 da Louis Dodero e brevettato tuttavia nel 1854 da Adolphe Disdéri nel 1854. Giunse in Sardegna nel maggio del 1854, accompagnato da un assistente e dotato dell'attrezzatura necessaria per la produzione di negativi calotipici, come si può evincere dai suoi appunti. Durante le sei settimane di soggiorno effettuò quaranta riprese fotografiche, pubblicate al suo rientro a Parigi nell'album "Île de Sardaigne. Cagliari et Sassari. 40 vues photographiques"; il diario del viaggio, "Six semaines dans l'île de Sardaigne", fu dato alle stampe l'anno successivo. Dell'album fotografico si conservano solo due esemplari, uno alla Biblioteca Reale di Torino e l'altro alla Bibliothèque Nationale di Parigi. La sua è senza dubbio la più antica documentazione fotografica al momento conosciuta sulla Sardegna. Raffigura le principali località sarde da lui visitate: Porto Torres, Sassari, Macomer, Milis, Oristano e Cagliari. Le sue immagini sono caratterizzate dalla pressoché totale assenza della figura umana, eccezion fatta per il probabile autoritratto sullo sfondo di una panoramica di Cagliari. Questa mancata presenza non è intenzionale, come in genere si è sostenuto, ma generata dai lunghissimi tempi di esposizione tipici dei procedimenti più antichi, mediante i quali era possibile fissare soltanto elementi assolutamente immobili. Almeno due scatti, infatti, mostrano chiaramente delle "immagini fantasma", aloni confusi che altro non sono se non la scia del movimento delle persone durante la ripresa ("Oristano, Porte d'entrée", "Sassari, Porte S. Antonio"), mentre in altre due sono chiaramente distinguibili figure statiche ("Cagliari, Rue d'Jena", "Cagliari, Porta Stampaccio")....web...ml..