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Terre Bianche Rossese di Dolceacqua 2009

Da Vini&terroir


Il rossese di Dolceacqua è il primo vino ligure ad avere ottenuto la DOC nel lontano 1972. Oggi assaggio un Rossese della Valle Nervia, con i vigneti ad anfiteatro su una splendida collina che “mira” su il villaggio splendido di Dolceacqua. Siamo ad un altitudine di circa 400 metri slm e l’azienda si chiama Terre Bianche. L’Azienda nacque nel 1870 quando Tommaso Rondelli decise di impiantare i primi vigneti di Rossese di Dolceacqua,  vitigno D.o.c. esclusivo della zona della Val Nervia, in una regione dalla terra bianca e argillosa, detta Terre Bianche.

Terre Bianche Rossese di Dolceacqua 2009

Dalla fine degli anni novanta Filippo ha sostituito il padre Claudio affiancandosi a Paolo e Franco nella conduzione dell’azienda. Da allora si è ulteriormente accresciuta la qualità dei vini, che sono arrivati ad ottenere i più importanti riconoscimenti che culminano con i tre bicchieri Gambero Rosso del 2010.

L’età delle vigne ha una media di 30 anni con alcune che sono centenaria, il sistema di allevamento è quello tipico ad alberello.

Terre Bianche Rossese di Dolceacqua 2009

Ecco ora la mia degustazione sull’annata 2009 del Terre Bianche base. Il vino si presenta con il colore rosso rubino molto scarico quasi trasparente che molte volte viene scambiata come analogia con le “Roi des cepages”, cioè il mitico Pinot Noir della Borgogna ed ultimamente anche di Otago ( Nuova Zelanda) ed Oregon ( USA). Il primo naso è ampio, speziato, aromatico e fine. Il secondo si apre con aromi di spezie molto intriganti dove si possono riconoscere i sentori del classico pepe nero mischiato al curcuma. Dopo si apre  con un profumo quasi selvatico di rosa canina, ribes rosso ed amarena. Insomma un naso molto intrigante  e non “cotto” dalla percezione alcolica che sovente in questi vini è molto accentuata. Il finale mi ricorda la macchia mediterranea con sentori di timo, origano e salvia. In bocca l’attacco è molto marcato dalla percezione alcolica mischiato ad un gusto leggermente amarognolo che nascondo una freschezza abbastanza sufficiente. I tannini sono molto fini e ritrovo le classiche note di pepe e rosa canina. Un vino che purtroppo ho degustato dopo averlo comprato dall’enoteca Eurodrink di Ventimiglia e devo dire che la Temperatura era leggermente alta per i miei gusti. Questi vini devono essere bevuti ad una Temperatura di max 15/16° un pò come i nostri cugini d’oltralpe bevono determinati vini poveri di struttura e tannini. Un vino che riflette molto bene la tipologia del Rossese ma che, secondo me, manca di verve, di tipicità minerale anche se parliamo del loro vino base.

15,4/20


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