Terre nuove di Roberto Russo, Graphe.it edizioni, è un racconto che definirei semplicemente cristallino, perché scritto in maniera pulita, quasi nostalgica, e perché nella sua bellezza riesce a conquistare nonostante presenti una storia a mio avviso priva di genere, talmente limpida da non potersi sporcare con nessuna categoria o similitudine. La casa editrice lo definisce un racconto erotico, ma la tipologia gli va stretta, di contro, non riesco a etichettarlo come racconto d’amore, e nemmeno come semplice narrativa.
Probabilmente è lo stile scelto dall’autore a determinare questa mia sensazione, ambientato nell’800 il racconto non solo trascina il lettore nelle dettagliate descrizioni, ma lo fa avvolgendolo con un uso del linguaggio particolarmente curato, d’altri tempi, riuscendo così a rendere partecipe chi legge, accompagnandolo nel passato, in altri amori e aspettative.
Alessandro rivive in maniera affettuosa la sua gioventù, oggi uomo anziano, circondato dalla famiglia e dagli affetti, decide di narrare al nipote la storia del suo amore più intimo, il suo amore per Patrizio. Una lettera colma di nostalgia ma senza rimpianti.
Non si mise perciò in soggezione come gli altri di fronte al padroncino e al suo amico, ma con rustica cortesia, quasi un comando, ci impose di sedere davanti al gran camino, lasciando che i suoi figli governassero le nostre cavalcature ormai esauste e portassero i nostri bagagli nella stanza.
L’amore di una notte, di un viaggio, diventa il desiderio di una vita, e non ha importanza che questo sia tra due uomini, due ragazzi, è la percezione dell’attesa e della sua successiva dirompente soddisfazione a catturare l’attenzione.
Un racconto d’amore, erotico in certi punti, ma non aspettatevi l’erotico così come oggi viene proposto, Terre nuove è molto altro, è passione, è desiderio, è consapevole della sua bellezza.
Patrizio e io avevamo cianciato tutta la sera allegramente d’alzavole, di starne, di caccia, con i figli della Rosina, due ragazzi malarici e un po’ tardi d’ingegno, ma quando ci ritirammo il nostro umore cambiò: c’era, stridente, l’imbarazzo per una situazione che nessuno sapeva vincere. E silenzio. Ci spogliammo ognuno a un angolo della stanza, la faccia verso la parete, quasi frettolosamente, prima di infilarci a un tempo nel grande letto, anche troppo riscaldato dalle braci, così che i nostri camicioni di flanella ci parevano insopportabilmente caldi.
Titolo: Terre nuove
Autore: Roberto Russo
Editore: Graphe.it edizioni
Anno: 2013
Prezzo: 1,49 Euro