C’è chi spera che il Papa dia visibilità, e chi innanzitutto si mette all’opera secondo un alternativo: “Non elemosina, né carità ma solidarietà autogestita dal basso per il basso, tra le persone che si auto-organizzano” spiega uno studente umbro di 21 anni con la maglia rossa, la scritta BSA (Brigate di Solidarietà attiva)
Neanche a Fossoli la Protezione civile s’è presentata. Solita storia, è una frazione, non un Comune.
Dietro il verde e le transenne, il campanile della chiesa di Rovereto di Novi, dove è morto il parroco don Ivo Martini
E i cittadini? Ancora una volta si devono arrangiare, ma non da soli. Le BSA (Brigate di Solidarietà Attiva), riescono a trasformare la politica in solidarietà, con Rifondazione, centri sociali e vari altri gruppi. E’ un gruppo di sette ragazzi che a Fossoli c’è andato “per evitare il modello Abruzzo” e per aiutare. Arrivati, hanno iniziato a dare una mano, si sono presentati in Comune a Carpi dicendo le loro intenzioni e poi si sono dati da fare.
All’inizio il singolo si presentava per se stesso, anche in concorrenza con l’altro. Poi si è applicato il metodo dell’autogestione: “Diamo una mano con un altro metodo – continua lo studente universitario – Ogni sera alle 22 si fa l’assemblea, si discute e ci si mette d’accordo. Qui tutti sanno tutto, nessuno è disinformato. Ci diamo le regole da noi stessi. O meglio: è la gente che si autoregola. Nel senso che il parcheggio è come il pavimento di casa, va trattato bene, serve a tutti.
Il campo autogestito di Fossoli, frazione di Carpi: sono qui le Brigate di Solidarietà Attiva
Tra questi ragazzi c’è chi ha fatto attività politica e sociale in modo diverso, sempre per solidarietà. Quel che colpisce è la passione ma anche l’energia delle Brigate solidali: ad ascoltarli vien voglia di cambiare il mondo. Nel campo di Fossoli ora vengono anche psicologi per chi ha subito dei traumi, s’è allestita anche una ludoteca. E’ il centro sportivo che ora si è riempito di tende, dietro i campi da tennis, non sul campo di calcio. “Non sostituiamo nessuno”. Guarda che cosa diventa la politica quando si fa sul serio! Si resta ammirati!
Le Bsa sono state a Tempera, in Abruzzo, ma anche a Lampedusa. Non è una novità che siano in azione, è vero, ma è bello vederli così impegnati. Anche perché a Cavezzo arrivavano aiuti umanitari da tutta Italia, subito dopo il sisma: in 24/48 ore s’è organizzato subito uno spaccio popolare. Organizzazione e controllo: “Quello che non vogliamo è la speculazione”. Il 30 e il 31 le Volanti rosse, alternative al modello abruzzese e ai suoi guai, erano già in azione. Naturalmente il campo di Fossoli è aperto a tutti i volontari: “Non è che facciamo tutto noi, sia chiaro: si fa insieme, si collabora”.
Paolo Zignani
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